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Yemen: dopo i continui fallimenti militari, l’Arabia Saudita ufficializza l’alleanza con Al-Qaeda

di Salvo Ardizzone

Il sempre più fallimentare andamento dell’aggressione in Yemen, ha indotto Riyadh a mettere da parte ogni finzione rendendo ufficiale la sua alleanza con Aqpa, la branca di Al-Qaeda nella Penisola Arabica, la più sanguinaria e pericolosa delle organizzazioni del network terrorista fondato da Bin Laden e da sempre al soldo dei sauditi.

Sul campo, la coalizione messa in piedi dai petrodollari di Riyadh continua a collezionare sconfitte subendo perdite sempre più pesanti, senza riuscire a scalfire le roccaforti Houthi; anzi, è incalzata sempre più da presso dai Comitati di Difesa di Ansarullah uniti all’Esercito regolare ed ai miliziani dell’ex presidente Saleh, che hanno portato la guerra nel Regno saudita invadendo le sue province meridionali.

Dinanzi ai continui rovesci sul campo, Riyadh reagisce con ferocia intensificando i bombardamenti terroristici sulla popolazione civile, che continuano a mietere un altissimo numero di vittime ed a distruggere quanto resta di un Paese già povero, causando un’emergenza umanitaria senza precedenti inutilmente denunciata dalla Croce Rossa e totalmente ignorata dalla comunità internazionale.

Il martirio a cui è sottoposto da quasi un anno (le prime bombe caddero il 26 marzo scorso), tuttavia, invece di provocarne il collasso sta stringendo attorno al Movimento Ansarullah la popolazione e le tribù, anche sunnite, che ora reclamano vendetta impegnando gli invasori in una guerriglia sanguinosa che li sta decimando.

In questo quadro, che manda in pezzi non solo lo strumento militare e il bilancio della casa reale, ma anche la sua stessa credibilità politica e il suo prestigio, Riyadh sta dando fondo alle sue risorse muovendo la Guardia nazionale, il corpo pretoriano posto a difesa dei Saud, mai spostato per paura di ditogliere le difese del regime ma l’unico dotato di un qualche valore militare, dopo la prova totalmente fallimentare data dall’Esercito.

Oltre a questo, ha sancito ufficialmente l’alleanza fra sé e i mercenari del deposto presidente Hadi da un canto e i terroristi di Al-Qaeda nella Penisola Arabica (Aqpa) dall’altro. Quelle bande, sradicate dagli Houthi dal nord del Paese, sono dilagate a sud e soprattutto ad est, speso a scapito dei sostenitori di Hadi, e giungendo ad amministrare nei fatti un’intera regione (Taiz) grazie alle complicità ed agli aiuti sauditi.

Aqpa, per chi non lo sapesse, raggruppa i peggiori criminali dell’universo qaedista; il fatto che Riyadh getti la maschera associandoli ufficialmente a sé, e costringa Hadi e i suoi mercenari a fare lo stesso quando fino a ieri ne erano vittime, dimostra tutta la sua impotenza e disperazione nel continuare un’impresa scellerata da cui non sa più come uscire.

L’ultima notazione la riserviamo ai media occidentali: è miserabile l’ipocrita silenzio e la partigianeria mostrati da giornalisti e sedicenti esperti nel calare una cortina di silenzio sul martirio del Popolo yemenita e sui crimini della petromonarchia saudita, anche i più efferati.

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