Yemen, 8mila dializzati a un passo dalla morte
Il ministero della Salute dello Yemen ha avvertito che più di ottomila pazienti in emodialisi perderanno la vita se non cesserà il blocco imposto dai sauditi sul Paese. I pazienti con malattie renali croniche devono sottoporsi a tre sedute di trattamento settimanali, ma l’assedio paralizzante ha portato alla scarsità di soluzioni di dialisi.
Negli ultimi mesi, i pazienti con insufficienza renale avevano bisogno di un milione di sedute di dialisi, ma non è stato possibile coprire più di diecimila sessioni poiché c’è un disperato bisogno di soluzioni pertinenti. I funzionari medici yemeniti stanno facendo del loro meglio per impedire il collasso del sistema sanitario nel Paese del Golfo colpito dalla crisi.
Yemen e gli appelli internazionali
Secondo la denuncia di Save the Children, sono oltre cinque milioni i bambini a rischio carestia: con la chiusura del porto di Hodeidah sul Mar Rosso vengono bloccati l’accesso di cibo, medicinali e carburante.
Per la popolazione già provata da questo brutale conflitto, la fame è solo uno degli aspetti della tragedia umanitaria in corso: la maggior parte degli yemeniti vive in ambito rurale, in villaggi lontani decine e decine di chilometri dalle strutture sanitarie, e il trasporto in ospedale dei bambini affetti da malnutrizione o feriti è pressoché impossibile. Mancano i mezzi e il carburante, e con il blocco di Hodeidah sarà ancora più difficile procurarseli, così come rifornire di farmaci le strutture mediche: moltissimi bambini muoiono anche per questioni logistiche.
E infine, come denuncia l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), la carestia e la mancanza di acqua potabile stanno causando una nuova epidemia di colera: dopo le due ondate degli anni recenti, se ne sta verificando una terza di proporzioni gigantesche, con oltre un milione di casi registrati, che hanno causato finora oltre tremila morti. L’Onu ha riferito che “si rischia la catastrofe umanitaria”.
di Yahya Sorbello