WikiLeaks pronta a pubblicare 500mila documenti diplomatici sauditi compromettenti
WikiLeaks ha dichiarato, venerdì scorso, che nelle prossime settimane pubblicherà sul suo sito oltre 500mila documenti diplomatici sauditi classificati, provenienti da organizzazioni ed Istituzioni governative, oltre a comunicazioni delle Ambasciate del Paese sparse in tutto il mondo. Fra i documenti figurano messaggi fra il Ministero degli Esteri di Riyadh e quelli di molti altri Stati, oltre a file provenienti dal Ministero degli Interni e dai servizi di intelligence del Regno. WikiLeaks ha annunciato di averne già pubblicati oltre 60mila nella sua pagina web.
In un comunicato stampa Julian Assange ha dichiarato che la pubblicazione della massa di documenti “solleverà il coperchio su una dittatura sempre più illegale, che non solo ha festeggiato la sua 100^ decapitazione dell’anno, ma che è divenuta una seria minaccia per i suoi vicini”. Assange ha continuato dicendo che i file forniscono informazioni chiave sulle tante operazioni “coperte” condotte dal Regno saudita e di come esso abbia gestito rapporti ed alleanze attraverso la sistematica corruzione di persone ed Istituzioni.
Assange non è nuovo a simili scoop: già nel 2010 ha messo in crisi l’Amministrazione Usa con la pubblicazione di centinaia di migliaia di file classificati, in seguito alla quale è stato oggetto di un’autentica persecuzione da parte di Washington che dal 2012 l’ha costretto a vivere recluso nell’Ambasciata dell’Ecuador di Londra, presso la quale ha chiesto asilo politico.
Stando a quanto detto sin’ora, le nuove rivelazioni sono destinate a produrre un terremoto diplomatico e politico che coinvolgerà non solo il Medio Oriente ma tutto il mondo, alzando il velo sulle corruzioni, i ricatti e gli intrighi attraverso cui per anni il regime saudita ha comprato leader, Istituzioni internazionali, Stati e media, per favorire i propri spudorati giochi di potere e perseguire i propri interessi.