WikiLeaks contro intervento militare occidentale in Siria
Una delegazione del partito WikiLeaks ha incontrato la scorsa settimana funzionari siriani di alto rango, tra cui il presidente Bashar al-Assad. Una fotografia pubblicata su Twitter mostra i membri di WikiLeaks insieme al presidente siriano.
L’obiettivo della delegazione era quello di portare solidarietà al popolo siriano e di mettere in guardia contro le “conseguenze devastanti” di qualsiasi intervento militare occidentale, riferisce The Guardian.
Il presidente del partito australiano, John Shipton, ha dichiarato che: “Noi continueremo a esporre la verità al popolo australiano e al nostro pubblico internazionale sul conflitto siriano, e l’anno prossimo sarà istituito un nostro ufficio a Damasco”.
“Il partito WikiLeaks non crede che la pace in Siria possa essere raggiunta con la violenza, l’intervento militare occidentale causerebbe la distruzione totale del Paese”, ha aggiunto Shipton. “L’intervento militare occidentale in Libia dimostra che qualsiasi intervento simile in Siria porterebbe a conseguenze devastanti; il partito WikiLeaks supporta apertamente e fortemente la negoziazione pacifica come l’unica via d’uscita per risolvere il conflitto” conclude il leader australiano.
La guerra in Siria è iniziata nel marzo 2011 quando le proteste per le riforme si sono trasformate in violenti attacchi contro l’esercito e la popolazione siriana; aggressioni sostenute e finanziate da Paesi occidentali e regionali.