Il vero volto della decadente democrazia liberale
Gli eventi politici negli Stati Uniti all’indomani delle elezioni presidenziali sono davvero il vero volto del decadente sistema di democrazia liberale dell’Occidente, che non è altro che una presa in giro della morale, dell’etica e di tutti i valori umanitari.
Donald Trump nei suoi ultimi momenti alla Casa Bianca, sembra trascinare gli Stati Uniti al suo destino. Le sue accuse di frode e brogli elettorali, che siano accadute o meno, hanno finalmente rivelato al mondo intero la cospicua assenza di fair play nel cosiddetto “stile di vita americano”, dove la giustizia è totalmente assente e dove solo il denaro conta.
Repubblicano o Democratico, entrambi sono due facce della stessa medaglia, il che significa che se Trump rimane al potere attraverso un colpo di stato e persino una guerra civile, o se Joe Biden lo sostituisce come presidente, la sorte dei cittadini americani non migliorerà mai.
Il razzismo è ampiamente diffuso negli Stati Uniti e non svanirà con alcun cambio di guardia a Washington, mentre i tentacoli sionisti rimarranno, se non ulteriormente irrigiditi, indipendentemente da chi alla fine prenderà il potere.
Sulla scena internazionale, ci saranno solo cambiamenti “cosmetici” nella politica estera. Non sparirà la rivalità degli Stati Uniti con una Cina in ascesa, né il sostegno americano alla separatista isola cinese di Taiwan, che qualsiasi presidente dell’Ufficio Ovale continuerà a sfruttare come leva di pressione contro Pechino.
Anche se le relazioni con l’Unione Europea potrebbero migliorare con Bide, la Russia sarà sempre vista con sospetto, mentre la Corea del Nord continuerà a essere uno Stato canaglia.
I sostenitori della democrazia liberale
Il regime illegale sionista ha tutte le ragioni per rallegrarsi a causa della politica imperfetta degli Stati Uniti e dell’intrinseca inimicizia americana nei confronti dell’Islam e dei musulmani, indipendentemente da quale partito abbia il sopravvento a Washington.
I regimi arabi “amici”, a causa del loro status senza radici e non rappresentativi, non hanno altra scelta che leccare gli stivali dell’uomo al potere alla Casa Bianca e saranno munti dalle loro ricchezze petrolifere attraverso chiacchiere dolci o minacce appena nascoste – simili a ciò che Trump era abituato a ricordare ai sauditi.
Alla luce di queste innegabili realtà, la Repubblica Islamica dell’Iran, sebbene vittima delle sanzioni illegali dal giorno in cui ha cacciato gli americani nel 1979, ha la fortuna di avere un sistema di governo e di leadership indipendente da qualsiasi legame con gli Stati Uniti.
Non importa se gli Stati Uniti riotrneranno al Jcpoa, l’Iran lo ha detto prima e lo ripete ancora, ha tutto il diritto di produrre energia nucleare per scopi pacifici.
Si aspetta inoltre che gli Stati Uniti compensino in modo equo le entrate petrolifere che l’Iran ha perso a causa delle minacce di Trump ai suoi clienti per fermare le importazioni.
Infine, Biden si troverà ad affrontare e rispondere alle tante follie criminali di Trump, dall’assassinio di Qassem Soleimani e Abu Mahdi Mohandis, all’esecuzione dello scienziato nucleare iraniano, Mohsen Fakhrizadeh. Tempi duri per la tanto decantata democrazia liberale.
di Yahya Sorbello