Medio Oriente

Pakistan, il genocidio degli Hazara deve finire

In Pakistan, la violenza contro gli sciiti Hazara continua senza sosta. Come da norma, la leadership politica e militare del Paese, compreso il primo ministro Imran Khan, ha rilasciato lunghe dichiarazioni, ordinando un’indagine ed esprimendo solidarietà alle vittime delle violenze. Tutto questo suona così ripetitivo e così ingannevole, nella misura in cui questi sanguinosi massacri contro la comunità sciita sono la norma nel Paese asiatico. 

In Pakistan, le minoranze, in particolare gli sciiti Hazara, continuano a subire persecuzioni. Ci sono storie strazianti di disperazione e impotenza. Gli sciiti Hazara del Pakistan sono una comunità orgogliosa e convinti nazionalisti. Rimangono fedeli al loro Paese. È l’amore incrollabile per il Pakistan che dà loro il coraggio di camminare sul filo del rasoio tra la vita e la morte.

Purtroppo, una minuscola minoranza di radicali, sostenuti e finanziati da Paesi come l’Arabia Saudita, fomentano odio e sedizione tra le comunità del Paese.

La comunità Hazara, che costituisce circa 500mila dei 2,3 milioni di persone di Quetta (Balochistan), è nota per essere una delle comunità più amanti della pace in Pakistan, ma allo stesso tempo è anche la più vulnerabile, specialmente nella città di Quetta, dove subiscono rapimenti, uccisioni mirate e attentati. Quando una persona esce di casa la mattina, non è sicura se tornerà la sera. Questa spaventosa incertezza e imprevedibilità definiscono la vita quotidiana degli sciiti.

Il “genocidio Hazara” non è un fenomeno nuovo in quanto da decenni miete migliaia di vite innocenti, sia in Pakistan che nel vicino Afghanistan. È stata una delle maggiori sfide alla sicurezza interna per i successivi governi di Islamabad ed ora è diventata motivo di preoccupazione anche per il governo guidato da Imran Khan.

Pakistan e ingerenze saudite

Le famiglie delle vittime sono scese nuovamente in piazza per protestare contro il governo per non aver garantito la loro sicurezza e protezione. Si sono rifiutati di seppellire gli ultimi morti e hanno organizzato un sit-in nella città di Quetta, chiedendo l’attenzione del governo di Imran Khan.

Gli organismi di controllo globali hanno sollecitato il governo ad adottare misure immediate per la protezione di queste persone vulnerabili. Amnesty International ha condannato in una dichiarazione i numerosi attacchi subiti dalla comunità Hazara a Quetta nel corso degli anni e ha chiesto al governo del Primo Ministro Imran Khan di fornire loro una migliore protezione.

Amnesty ha richiesto adeguate misure di sicurezza e l’attuazione del Piano d’azione nazionale. “Chiediamo che il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito venga qui e veda la miseria e le difficoltà del popolo Hazara”, riporta la dichiarazione. A quanto pare, il governo sembra non avere risposte.

Il Pakistan deve necessariamente fermare questa follia e proteggere questi fedeli cittadini pachistani, bloccando prima di tutto ogni ingerenza straniera sul Paese. Arabia Saudita in testa.

di Yahya Sorbello

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