Venezuela – Il Partito Socialista Unito del presidente Nicolas Maduro ha nettamente vinto le elezioni regionali. A queste elezioni hanno partecipato per la prima volta dopo quattro anni i partiti dell’opposizione.
Il voto di domenica per governatori e sindaci in tutto il Paese sudamericano, che è stato supervisionato dagli osservatori dell’Unione europea, è stato ampiamente visto come una banderuola politica per un Paese che ha vissuto anni di crisi economica aggravata da paralizzanti sanzioni internazionali.
Maduro ha affermato che la vittoria, che ha visto i suoi alleati vincere 20 dei 23 posti di governatore, così come la carica di sindaco della capitale Caracas, “devono essere celebrate”.
Le elezioni hanno registrato un’affluenza alle urne del 41,8 per cento, secondo il Consiglio elettorale nazionale (Cne). È stato particolarmente significativo in quanto ha visto il ritorno dei partiti di opposizione che avevano boicottato le elezioni dal 2018 tra le accuse di brogli e intimidazioni da parte di bande fedeli a Maduro.
Molti di questi partiti sono tornati esitanti al voto dopo una serie di concessioni governative, tra cui l’autorizzazione di osservatori dell’Ue, e tra la frustrazione per il fatto che una campagna di sanzioni internazionali pluriennale non fosse riuscita a rimuovere Maduro dal potere.
I tre posti di governatore vinti dall’opposizione, tuttavia, includono Zulia, la regione più popolata del Paese, ricca di petrolio, la cui capitale Maracaibo è la seconda città più grande del Venezuela.
Nelle elezioni regionali del 2017, il partito di governo ha vinto 19 governatorati, mentre i politici dell’opposizione ne hanno presi quattro.
Il capo della missione di osservatori dell’Ue, Isabel Santos, ha dichiarato domenica che le elezioni si sono svolte “con calma”, mentre il Cne ha affermato che durante il voto sono stati registrati solo “piccoli e isolati problemi”.
di Redazione
