Venezia: l’ennesima buffonata sullo stop alle grandi navi
È di qualche giorno fa la notizia dello stop alle grandi navi nella laguna di Venezia, ma è la solita “bufala”; accompagnati da mille distinguo, bestioni fino a 96mila tonnellate continueranno a passare. In più, s’è pensato di realizzare, in un ambiente delicatissimo, un canale alternativo che li faccia arrivare alla Stazione Marittima dove attraccare.
“Basta grandi navi entro due anni” è l’ennesimo annuncio privo di sostanza, figlio dell’incapacità, tutta italiana, di gestire e mettere a frutto un patrimonio unico al mondo: il tesoro culturale, architettonico e paesaggistico che “farebbe” dell’Italia un Paese a parte rispetto agli altri.
Abbiamo detto “farebbe” non a caso; lo sprezzo becero per quelle straordinarie ricchezze, sta tutto nella rozza quanto ottusa dichiarazione d’un Ministro d’una passata amministrazione, Tremonti: “con la cultura non si mangia”. Se l’individuo si riferiva al modo criminale con cui trattiamo il nostro ineguagliato patrimonio, non possiamo che dargli ragione, ma basterebbe viaggiare appena un poco per vedere come gli altri Stati, praticamente tutti, valorizzano patrimoni incomparabilmente minori, per giunta provenienti in buona parte dal nostro Paese e di cui i loro musei sono stracolmi. Con la cultura, la nostra, si potrebbe mangiare, eccome!
Tornando a Venezia, abbiamo un luogo semplicemente unico quanto fragile, uno scenario irripetibile; basterebbe decidere come preservalo valorizzandolo al contempo, ma sul serio; di certo non con folle sciatte che l’intasano, la sporcano, l’imbruttiscono, la sfregiano, lasciando quasi nulla sul territorio.
È un discorso lungo per questa sede, ma il succo è che, sia pur non per merito nostro, almeno in una cosa potremmo essere leader al mondo: la cultura. Sarebbe sufficiente valorizzarla con buon senso, senza stuprarla né imbalsamarla, ma per quella che è. Ma già! Siamo in Italia.