Velayati: Iran vive grazie ai Guardiani della Rivoluzione
“L’Iran non sarebbe esistito senza il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica”. Questa la dichiarazione rilasciata da Ali Akbar Velayati, citando la guida suprema della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini nel corso di una conferenza stampa sulle sanzioni statunitensi.
Nel corso di una conferenza stampa, Ali Akbar Velayati, assistente del leader iraniano Khamenei, in risposta alle domande dei giornalisti sull’aumento delle sanzioni degli Usa contro l’Iran e l’Irgc (Islamic Revolutionary Guard Corps) ha affermato che tali azioni possono spiegarsi solo come la diretta intenzione di colpire chi ha messo se stesso al servizio del Paese.
“L’atteggiamento ostile, così come l’imposizione delle sanzioni ed il tentativo di isolare l’Iran sono cominciati proprio con l’inizio della Rivoluzione” ha dichiarato Velayati. “Gli americani ed i sionisti sanno bene quanto sia determinante il ruolo dell’Irgc sia nella difesa del Paese, sia nel sostegno, a livello internazionale, degli alleati della Repubblica Islamica”, ha aggiunto.
Meglio conosciuti come Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione sono una milizia dalla profonda fede ideologica, istituita nel 1979, appena un giorno dopo il rientro in Iran di Khomeini, dopo il suo lungo esilio. Il loro compito, riportato nella stessa Costituzione iraniana è, da sempre, quello di custodire il messaggio ereditato dall’Ayatollah Khomeini, proteggere i confini dell’Iran e difenderne l’autodeterminazione.
Durante l’intervista Velayati ha sottolineato l’importanza dell’intervento dei Guardiani della Rivoluzione a sostegno degli eserciti di Iraq e Siria, senza il quale, ha detto, “il destino di questi popoli sarebbe stato segnato ed i mercenari statunitensi, come l’Isis, governerebbero Baghdad e Damasco”.
Considerati dagli Usa alla stregua dei terroristi, i Pasdaran sono descritti dal funzionario iraniano come “un corpo sacro nato dalla gente, dal forte senso dell’onore ed estremamente federe al Leader Supremo”. Il braccio della Rivoluzione Islamica.
di Mafalda Insigne