Usa e Turchia complottano contro Hashd Al-Shaabi
Il parlamentare iracheno, Odai Awad, ha rivelato le trame degli Stati Uniti e della Turchia che stanno tentando di eliminare i movimenti della Resistenza islamica irachena Hashd al-Shaabi con pressioni sul governo iracheno, dopo che le forze popolari hanno riguadagnato il controllo dei confini tra l’Iraq e la Siria.
L’agenzia stampa in lingua araba al-Ma’aloumeh ha intervistato sabato il parlamentare Odai Awad, che ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno facendo pressioni sul primo ministro iracheno Adel Abdul Mahdi per costringerlo ad agire contro Hashd al-Shaabi, aggiungendo che anche la Turchia sta perseguendo la dissoluzione delle fazioni della Resistenza sciita.
Awad ha dichiarato che le pressioni degli Stati Uniti sono iniziate dopo che le forze di Hashd al-Shaabi hanno riconquistato il controllo sui confini iracheno-siriano, aggiungendo che al momento sono state adottate alcune misure contro Hashd al-Shaabi sulla scena politica e internazionale nel tentativo di disturbare la pubblico opinione nelle aree liberate.
Fonti della sicurezza irachene hanno rivelato nel 2016 che Washington stava esercitando pressioni sul governo di Baghdad per porre fine alla collaborazione di Hashd al-Shaabi nella guerra contro l’Isil e per sciogliere l’esercito di miliziani sciiti che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella guerra al terrorismo nel Paese del Golfo.
La forza di Hashd al-Shaabi
Hashd al-Shaabi sono una forza popolare di enorme portata, che si è fatta carico del riscatto dell’Iraq quando le macchinazioni di potenze straniere e la corruzione di parte dell’apparato statale ereditato dalla lunga occupazione Usa stavano per mandarlo in pezzi.
Per questo, il loro peso politico va al di là della pur notevole capacità militare (oltre ad essere unità ben equipaggiate e ottimamente addestrate, hanno una fortissima motivazione che fa la differenza): si tratta di combattenti che nella dura battaglia che stanno conducendo per liberare il proprio Paese, hanno maturato sul campo la consapevolezza di chi è a favore del Popolo iracheno e chi sull’eterno stato di destabilizzazione ha fatto le proprie fortune, sia in patria che all’estero.
di Giovanni Sorbello