Usa, salgono a 11 le vittime degli scontri
Almeno undici persone sono morte durante le proteste negli Usa provocate dall’uccisione di un uomo nero disarmato George Floyd, secondo quanto riferito dal canale televisivo Ktla. Tra le vittime ci sono cittadini di Chicago (Illinois), Detroit (Michigan), Omaha (Nebraska), Davenport (Iowa), Oakland (California) e Louisville (Kentucky). Molti di loro sono afroamericani.
A Oakland, un uomo di colore di 53 anni, Dave Patrick Underwood, ufficiale del servizio di protezione federale, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco e un altro ufficiale è stato gravemente ferito. A Omaha, un uomo di colore di 22 anni, James Scurlock, è stato ucciso, mentre lui e un gruppo dei suoi complici picchiavano un bianco. Il rapporto afferma che centinaia di persone sono rimaste ferite negli scontri degli ultimi giorni.
Proteste di massa sono scoppiate in molti stati degli Usa dopo la morte dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis, Minnesota, da parte di un poliziotto americano.
Polizia Usa sotto accusa
La polizia ha usato una tattica altamente pericolosa e sconsigliata per immobilizzare il soggetto: ginocchio sul collo durante il suo fermo il 25 maggio. Floyd era sospettato di usare banconote contraffatte. L’uomo è morto in un ospedale locale poco dopo, a nulla sono valse le richieste di aiuto di George Floyd che ha ripetuto più volte di non riuscire a respirare. Solo dopo proteste violente e l’incendio di un commissariato il 26 maggio i quattro poliziotti coinvolti sono stati licenziati. Uno di loro è stato arrestato e accusato di omicidio non premeditato.
Secondo Ap, negli ultimi giorni circa 4.400 persone sono state arrestate negli Stati Uniti nel corso degli scontri. Le accuse sono quelle di saccheggio, violazione del coprifuoco e blocco delle strade. Il coprifuoco è stato imposto in 40 città degli Stati Uniti, tra cui Washington DC, Los Angeles e New York a dimostrazione che la notte scesa sugli Stati Uniti è molto lontana dal finire.
di Sebastiano Lo Monaco