Usa: “Ribelli moderati”, una farsa da 500 milioni di dollari
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha presentato ieri in un rapporto in cui afferma che 75 militanti hanno attraversato il confine nord della Siria, a bordo di un convoglio composto da una dozzina di auto con armi leggere e munizioni.
I militanti che sono stati “addestrati in un campo nei pressi della capitale turca, sono entrati nella provincia di Aleppo tra venerdì sera e sabato mattina”, ha riferito il direttore dell’Osservatorio Rami Abdel Rahman.
Il programma di formazione ed equipaggiamento condotto dagli Stati Uniti in Turchia è stato avviato a maggio, e prevedeva la formazione di 5.400 cosiddetti militanti “moderati” che dovevano contrastare l’Isil in Siria.
Attualmente la missione ha avuto un costo di 500 milioni di dollari, con risultati assolutamente fallimentari. Gli analisti, tuttavia, sostengono che il progetto cerca in realtà di creare più caos in Siria e tentare di indebolire il governo siriano.
Gli attacchi aerei in Siria sono un’estensione della campagna aerea condotta dagli Usa contro presunte basi dei terroristi in Iraq, che ha avuto inizio nell’agosto 2014. Molti politici e analisti hanno criticato l’assoluta inefficacia delle incursioni.
A conferma dell’inutilità di questa missione farsa, molti membri dell’alleanza guidata dagli Usa rimangono tra i più fedeli sostenitori dei gruppi terroristici che operano nel tentativo di rovesciare il legittimo governo siriano.