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Restrizioni forniture belliche Usa ai “ribelli” siriani

E’ notizia di questi giorni che vi potrebbero essere delle restrizioni sulle forniture di armi Usa ai “ribelli” siriani. Questo è quanto ha affermato in un comunicato ufficiale il portavoce del presidente russo, Vladimir Putin, Peskov.

ManpadsIl risultato peggiore che si potrebbe ottenere da questa decisione sarebbe quello di offrire ai terroristi armi molto potenti, come i missili anti-aerei Manpads, ha affermato Peskov. Alla domanda se questo missile potrebbe comportare un rischio anche per le forze aree russe, lo stesso Peskov ha risposto che sicuramente rappresenta un pericolo.

Dal 2014, gli Stati Uniti hanno condotto presunti attacchi aerei contro lo Stato islamico. I seguenti attacchi, però, sono stati eseguiti senza il consenso del governo siriano. Forze speciali americane sono presenti sul territorio siriano a sostegno delle Forze democratiche siriane e di altri gruppi definiti come “moderati”.

Una delle ultime notizie che arriva dagli Usa è quella che i legislatori a stelle e strisce hanno introdotto lo “Stop Arming Terrorist Act”, che mira a prevenire che i soldi dei contribuenti vengano spesi per comprare armi che andranno a finire dritti dritti nelle mani dei terroristi. Precedente a questa decisioni è la scelta, dell’amministrazione Obama, di concedere una deroga per armare e sostenere i combattenti stranieri. La motivazione è che facendo ciò si “assicurano gli interessi della sicurezza nazionale”. Insomma, ci si inventa di tutto pur di giustificare l’ingiustificabile e la voglia irrefrenabile di ficcare il naso negli eventi di altre nazioni. Cosa che, nella storia degli Stati Uniti, è norma.

Tornando alla decisione, una simile era stata annunciata nel settembre del 2013, dopo l’attacco chimico avvenuto a Ghouta nell’agosto dello stesso anno. Nel 2015, Obama ha firmato Il National Difense Authorization Act, in cui stanzia la bellezza di 500 milioni di dollari per armare, addestrare e sostenere i “ribelli moderati” in Siria.

“Gli Stati Uniti, temono che la rinuncia potrebbe portare ad un’escalation del conflitto, facendo precipitare gli Usa in una ‘guerra per procura’ contro la Russia e contro il governo della Siria”, ha dichiarato l’ex funzionario del pentagono Michael Maloof. Lo stesso Maloof ha dichiarato che: “I ‘ribelli’ posseggono delle armi molto sofisticate. Potenzialmente, sarebbero in possesso di sistemi di difesa antiaerea portatili, in grado di abbattere aerei russi e siriani”. Quindi, le dichiarazioni del portavoce del presidente Putin si confermano veritiere.

di Sebastiano Lo Monaco

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