Usa “combattono” l’Isil attaccando la Resistenza irachena
Negli ultimi mesi in Iraq si sono registrati diversi attacchi condotti dalla cosiddetta “coalizione” anti-Isis a guida Usa, contro obiettivi dell’esercito e della Resistenza irachena.
Negli ultimi giorni, gli aerei da guerra della “coalizione” hanno colpito le forze militari irachene mentre avanzavano nei pressi della città di Ramadi, assediata dall’Isil. Nel raid almeno 22 militari, tra soldati dell’esercito e combattenti di Al-Shabi Hashad, sono rimasti uccisi.
Il 29 marzo, i caccia americani hanno colpito le postazioni delle forze popolari irachene mentre erano impegnate in feroci scontri con i terroristi dell’Isil vicino a Tikrit, ferendo diversi combattenti.
Ai primi di maggio, la “coalizione” ha colpito una base delle forze popolari irachene vicino a Baghdad, uccidendo un certo numero di forze volontarie. Nel mese di giugno, i caccia della “coalizione” guidata dagli Stati Uniti hanno colpito le postazioni delle forze irachene nella provincia di Anbar.
In altri raid aerei sono state prese di mira le postazioni delle Brigate Hezbollah e dell’esercito a Falluja, nella provincia di Anbar, uccidendo sei soldati e ferendone altri otto.
Infine, funzionari governativi iracheni hanno più volte denunciato il lancio da parte di aerei militari statunitensi di carichi di armi nelle zone controllate dall’Isil. Se ci fossero ancora dubbi, questa è la “battaglia” che l’America sta portando avanti nei confronti di quel terrorismo che essa stessa ha generato.
di Giovanni Sorbello