Usa coinvolti nel trasferimento di terroristi dalla Siria all’Africa
Siria – Il commissario della Commissione internazionale per i diritti umani nel Medio Oriente, Haitham Abu Said, ha confermato il coinvolgimento degli Stati Uniti nel contrabbando e nel trasporto di terroristi dalle campagne di Raqqa e di altre aree della Siria settentrionale ai Paesi dell’Africa, in collaborazione con l’esercito del regime turco.
Abu Said ha indicato in una dichiarazione che circa 1200 terroristi di diverse nazionalità, tra cui francesi, tedeschi e ceceni, sono stati trasferiti nel continente africano, e in particolare in Nigeria, con l’aiuto delle truppe statunitensi e dell’esercito turco, aggiungendo che alcuni leader di gruppi terroristici sono entrati in Marocco.
Prove e fatti confermano che esiste una stretta relazione tra l’organizzazione terroristica Daesh (Isis) e gli Stati Uniti d’America. Gli aerei statunitensi hanno aiutato a contrabbandare e trasportare i leader di alto livello del gruppo terroristico dalle loro posizioni alle aree in cui sono schierate le forze Usa, per salvare le loro vite, mentre l’esercito arabo siriano avanza nella sua lotta contro il terrorismo, in particolare a Raqqa, Hasaka e Deir Ezzor.
Isis in Libia
Raggruppandosi in remote aree rurali e desertiche, i terroristi dell’Isis in Libia per mantenersi hanno dato vita ad attività di insurrezione e banditismo lungo la strada principale dalla costa verso la città centrale desertica di Sebha, attaccando merci, veicoli, autobotti e autovetture civili. Fonti della sicurezza hanno descritto i terroristi Isis presenti nel deserto come un mix di libici e stranieri, principalmente provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana.
Col repentino crollo del “califfato”, per gli Usa e i loro alleati è divenuto imperativo far sparire le tracce dei loro molteplici rapporti inconfessabili con i terroristi, prelevando i soggetti con cui hanno avuto relazioni e, se del caso, utilizzandoli altrove per i loro scopi. Una pratica antica per lo Zio Sam, basti guardare a quanto accadde in Vietnam e in tutto il sud-est asiatico, e poi via via nella sterminata serie di operazioni più o meno “coperte” che da allora Washington ha intrapreso in ogni parte del mondo.
di Redazione