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Usa. Abusi diffusi e sistematici su minori migranti non accompagnati

di Cristina Amoroso

Cinque gruppi per i diritti umani negli Stati Uniti hanno presentato una denuncia formale di “abuso diffuso e sistematico” su minori migranti non accompagnati, che, dopo avere attraversato il confine sud-ovest illegalmente, tenuti in celle, sovraffollate, sporche e fredde affrontano maltrattamenti dagli agenti di frontiera, compresi abusi fisici e privazioni di cibo. La denuncia al Dipartimento di Homeland Security (Dhs) è stata presentata da gruppi per i diritti in materia di immigrazione mercoledì 11 giugno, riferendo in dettaglio le esperienze di 116 minori intervistati dagli avvocati dei gruppi subito dopo essere stati rilasciati dalla detenzione della Protezione dogane e frontiere (Cbp), l’agenzia federale che comprende la polizia di frontiera, la Border Patrol.

Uno su quattro dei migranti ha riferito di abusi fisici, compresi abusi sessuali, o l’essere colpiti da agenti o essere costretti a rimanere in una posizione stressante come forma di punizione. Quattro su cinque hanno detto che non avevano ricevuto cibo adeguato o acqua. Molti, compresi i bambini, hanno detto che erano stati incatenati, a volte dolorosamente, quando sono stati spostati da una cella all’altra. Inoltre molti di loro si sono visti negare le cure mediche, cibo ed acqua. La maggior parte degli incidenti ha avuto luogo presumibilmente in Texas e Arizona contro minori, di età compresa tra i 5 e i 17 anni di età. Un giornale dell’Arizona riferisce che centinaia di giovani frontalieri dell’America Centrale sono stati spediti in autobus dal Texas in Arizona e accatastati come frutta marcia in un magazzino.

Molti bambini hanno riferito che sono stati trattenuti oltre il limite di 72 ore. Molti hanno riferito di avere sofferto il freddo nelle celle, da loro chiamate hieleras, congelatori. Hanno detto che raramente venivano date coperte e dormivano su pavimenti in cemento, con le luci accese 24 ore al giorno. Spesso, c’era un gabinetto antigienico all’aperto sul retro di una cella.

Un bambino di sette anni, disabile mentale e incapace di parlare e camminare è stato tenuto in custodia per cinque giorni dalla polizia di frontiera, quando finalmente è stato consegnato alla custodia di funzionari della Salute e Servizi Umani, è stato ricoverato in un ospedale pediatrico, dove ha avuto due interventi chirurgici di emergenza e vi è rimasto per circa 40 giorni.

In un afflusso che l’amministrazione Obama ha chiamato crisi umanitaria, più di 47mila  minori in viaggio senza genitori, la maggior parte dell’America Centrale, sono stati arrestati alla frontiera da ottobre, la maggioranza nella valle del Rio Grande del Texas. Se catturati, i giovani vengono inviati ad occupare le celle nelle stazioni di polizia di frontiera che gli agenti stessi riconoscono inadeguate per detenere le persone  più di un paio d’ore. Per quest’anno si prevede l’arrivo di circa 80mila minori migranti non accompagnati privi di documenti.

“Gli agenti della polizia di frontiera stanno commettendo abusi terribili su bambini lungo tutto il confine”, ha dichirato Ashley Huebner, avvocato dei bambini immigrati del progetto di protezione presso il National Justice Immigrant Center. “Sono anni che Border Patrol commette questi abusi, e le nostre organizzazioni hanno segnalato l’agenzia numerose volte, ma non è cambiato nulla. Il recente aumento degli arrivi di giovani alla frontiera rende particolarmente urgente che il Cbp garantisca che tutti i bambini sotto la loro custodia siano trattati in modo sicuro e umano”.

La denuncia riferisce che si basa su interviste con più di mille bambini da marzo a maggio. Gli avvocati hanno detto di aver presentato una denuncia piuttosto che una causa perché i problemi di detenzione sono urgenti e il contenzioso sarebbe troppo lungo. “Il cambiamento è necessario immediatamente”, ha detto Joseph Anderson, direttore del contenzioso presso gli americani per la giustizia immigrati.
Per legge, le guardie di frontiera sono tenute a consegnare i minori non accompagnati entro 72 ore ad una agenzia per i rifugiati del Dipartimento di Salute e Servizi Umani. I giovani rimangono nei rifugi gestiti da tale organismo, mentre i funzionari cercano di trovare famiglie negli Stati Uniti che possono prendersi cura di loro. Se non si possono trovare i  parenti, i giovani sono collocati in affidamento a lungo termine o deportati. Quelli citati nella relazione sono stati messi in contatto con i gruppi di patrocinio per un aiuto ai loro casi di espulsione, dopo essere stati liberati dai rifugi del dipartimento Servizi sanitari e umani.

“I bambini stanno fuggendo da condizioni insostenibili nei loro Paesi d’origine, compresa la violenza diffusa e la persecuzione, e sono spesso ri-vittime in transito negli Stati Uniti”, ha detto Joseph Anderson, “Dobbiamo fare in modo che questi bambini siano trattati con dignità e rispetto e possano godere di tutte le tutele di legge applicabili, mentre sono in custodia degli Stati Uniti”.

Purtroppo, come sottolinea la denuncia, gli abusi su minori non accompagnati da parte di agenti dell’immigrazione sono stati documentati e riportati al Dhs per anni, ma il governo non ha attuato le riforme o intrapreso alcuna azione per contenere gli agenti responsabili. Certo, il governo democratico degli Usa è troppo impegnato a divulgare i diritti umani in America Latina e in tutto il mondo per avere tempo e opportunità di far rispettare i diritti umani all’interno del proprio Paese, soprattutto quando questi devono essere onorati nei confronti di piccoli migranti di lingua spagnola.

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