di Fabrizio Di Ernesto
Nella nuova America latina del boom economico e della ritrovata sovranità nazionale c’è un paese che continua a vivere nella povertà e che anziché cercare di slegarsi dagli Usa continua a stringere rapporti sempre più ferrei con Washington: l’Uruguay.
Questo piccolo paese indio-latino è uno dei più poveri della regione e, sebbene possa vantare uno stato sociale tra i migliori del mondo, ha una povertà diffusa che buona parte della popolazione ormai sopravvive solo grazie all’avanzato welfare.
In simili condizioni per i cittadini è difficile riuscire ad andare avanti e così il presidente José Mujica Cordano ha deciso di dare il buon esempio.
Vive in una modesta abitazione in una zona rurale e periferica di Montevideo e guadagna quanto un operaio e conduce uno stile di vita lontano da fasti ed eccessi.
Ufficialmente la sua è una scelta di vita dettata dal suo modo di essere ma è impossibile non vedere in questi atteggiamenti un chiaro segnale alla nazione: se si chiede austerità alla popolazione deve essere il primo mandatario a dare il buon esempio; a meno che a dover dare l’esempio non sia gente come Napolitano o Monti, ma il nostro è un altro mondo.
Figlio di agricoltori ogni mattina si alza e va a lavorare nei campi e pur disponendo di uno stipendio, in qualità di presidente, di circa 12mila dollari mensili ne trattiene meno di mille ed il resto lo devolve in beneficenza ai poveri.
Non dovendosi preoccupare di mantenere tanti beni di lusso, il Presidente si è dichiarato entusiasta di uno stile di vita che gli permette di avere del tempo a disposizione per pensare a se stesso. Diverse sono le foto che lo immortalano nella sua piccola e modesta tenuta, ma nonostante ciò ha sottolineato di non sentirsi il Presidente dei poveri e soprattutto di non sentirsi povero.
Forse però più che fare beneficenza potrebbe anche cercare di varare norme per rialzare il destino uruguaiano.
