Medio OrientePrimo Piano

Siria, 250mila rifugiati presto a casa

Siria – Almeno 250mila rifugiati siriani potrebbero tornare nella loro patria prossimamente, mentre molti altri devono affrontare problemi di documentazione e proprietà che Damasco deve aiutare a risolvere, ha riferito l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr).

Ad oggi sono circa 5,6 milioni i rifugiati siriani che restano nei Paesi limitrofi – Turchia, Libano, Giordania, Egitto e Iraq – ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa, Amin Awad, direttore dell’Unhcr per il Medio Oriente e il Nord Africa. Circa 37mila sono tornati quest’anno, secondo i dati dell’Unhcr. “In questa fase prevediamo che fino a 250mila siriani torneranno nel 2021. Questa cifra può salire o scendere in base al ritmo con cui stiamo lavorando e rimuovere questi ostacoli per farli tornare”, ha riferito Awad.

Libano e il Piano d’azione russo

Per quanto riguarda l’iniziativa russa per garantire il ritorno dei rifugiati siriani, il direttore generale della sicurezza generale libanese, Abbas Ibrahim, ha dichiarato nel corso di un’intervista con la Kuwait News Agency: “La sicurezza libanese è un partner chiave in questa iniziativa e il contatto diretto con i profughi in questione. È troppo presto per parlare di un intervallo di tempo per l’applicazione dell’iniziativa di cui sopra, perché il piano d’azione con la parte russa non è stato completato definitivamente”.

Per quanto riguarda la situazione di sicurezza interna in Libano, il generale ha affermato: “Non possiamo dire che la sicurezza in Libano sia al 100% sotto controllo, ma non c’è dubbio che è migliore rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò, il lavoro non è mai cessato in termini di lotta al terrorismo, perché nessun atto terroristico può essere escluso”.

Ripristinare una vita normale in Siria

Il ministero della Difesa russo ha riferito che 1,7 profughi siriani saranno in grado di tornare in Siria molto presto, e che il ritorno degli sfollati nelle loro zone è il primo compito per ripristinare una vita normale in Siria. Il capo del Centro nazionale per il controllo della Difesa dello Stato, il tenente generale Mikhail Mizintsev, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che i prezzi del cibo e delle forniture mediche stanno diminuendo nelle aree che vengono liberate dai terroristi, e gli abitanti locali stanno ricevendo gli aiuti necessari.

di Yahya Sorbello

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi