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Un libro e una penna possono cambiare il mondo

di Zenab Muhammad

Oggi, l’istruzione rimane un diritto inaccessibile per milioni di bambini in tutto il mondo. Più di 72 milioni di bambini dal sesto anno di età, non vanno a scuola, e 759 milioni di adulti sono analfabeti e non hanno la consapevolezza necessaria per migliorare sia le loro condizioni di vita e quelle dei loro figli. Le cause sono molteplici, una fra tutte è l’emarginazione e la povertà.

Fattori legati alla povertà, come la disoccupazione e l’analfabetismo dei genitori, moltiplicano il rischio della non scolarizzazione, e il tasso di abbandono è di un bambino su due. Molti bambini provenienti da ambienti svantaggiati sono costretti ad abbandonare la loro formazione a causa di problemi di salute legati alla malnutrizione o per andare lavorare e fornire il supporto alla famiglia.

Tanti Paesi, nonostante le ricchezze naturali, non hanno risorse finanziarie necessarie per costruire scuole, fornire materiali scolastici e per formare nuovi insegnanti. I fondi promessi dalla comunità internazionale, in genere, non sono sufficienti per consentire ai Paesi di istituire un sistema di istruzione che possa soddisfare le esigenze della popolazione.

L’Africa sub-sahariana è la zona più colpita, con oltre 32 milioni di bambini, in età di scuola primaria, che non sanno nè leggere e nè scrivere. Anche l’Asia centrale e orientale, così come il Pacifico, patiscono notevolmente questo problema, con più di 27 milioni di bambini senza istruzione. In alcuni Paesi, come la Somalia e il Burkina Faso, oltre il 50% dei bambini riceve una educazione per un periodo inferiore a due anni. La mancanza di scolarizzazione e di scarsa istruzione hanno effetti negativi sulla popolazione e sul Paese. I bambini lasciano la scuola senza aver acquisito le nozioni di base, e ciò ostacola notevolmente lo sviluppo sociale ed economico di questi Paesi.

Oggi, nel 2013, sono le ragazze che hanno meno accesso all’istruzione. Costituiscono più del 54% della popolazione, non-scolarizzata, nel mondo. Questo problema si verifica più frequentemente nei Paesi arabi, in Asia centrale, in Asia meridionale e occidentale. Le ragazze sono destinate a lavorare nella casa di famiglia, mentre i ragazzi hanno il diritto di ricevere un’istruzione.

“Riprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione”, queste sono le parole di un’attivista quindicenne pakistana, Malala Yousafzai. Il 9 ottobre 2012, Malala venne colpita alla testa dai talebani. La sua colpa? Si era semplicemente fatta avanti per il diritto delle bambine di ricevere un’istruzione. Malala fu miracolosamente salvata dai medici pakistani. Il 12 luglio, Malala è stata premiata alle nazioni Unite per il suo incredibile coraggio di fronte alle avversità e la violenza.

La battaglia per l’istruzione in tutto il mondo è appena iniziata, e con Malala Yousafzai in prima linea, sappiamo che questo traguardo può essere raggiunto.

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