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Un Galles blindato tra Summit della Nato e manifestazioni contro la guerra

di Cristina Amoroso

Sarà Cardiff nel Regno Unito ad ospitare il prossimo Summit della Nato, il 4 e 5 settembre, evento descritto sul sito web del governo britannico come “il più grande raduno di leader internazionali che mai ha avuto luogo in Gran Bretagna”. Forma alquanto roboante per presentare l’avvenimento, considerate le folle radunatesi in precedenza per matrimoni o funerali reali, o il numero di leader del Commonwealth riunitisi nel Regno Unito per costruire le loro carriere politiche. E’ questo il primo verice della Nato da quello di Chicago nel 2012, e il primo vertice nel Regno Unito dal 1990 quando Margaret Thatcher accolse i leader della Nato a Londra.

Durante le sessioni presso il Celtic Manor e gli eventi più informali di lavoro a Cardiff, i leader mondiali cercheranno di affrontare i problemi che minacciano la sicurezza nazionale dei Paesi della Nato, da Stati facili alla pirateria, dal terrorismo agli attacchi informatici, riferisce il sito del governo britannico, aggiungendo che “come un giocatore forte nella Nato nel corso degli ultimi 65 anni, il Regno Unito continua a fornire oggi forze per le operazioni della Nato in tutto il mondo”.

Al di là delle dichiarazioni pubbliche, che cosa ci si aspetta dal vertice Nato? I commentatori politici discutono sulle aspettative, ma sanno anche che la realtà degli affari internazionali è ben diversa.

Le agenzie delle Nazioni Unite e le principali associazioni di beneficenza hanno confermato durante il fine settimana ciò che molte persone stanno pensando e sentendo sullo stato del mondo – stiamo assistendo ad un livello senza precedenti di turbolenze globali e di violenza.
L’Onu ha aggiunto una serie di Paesi alla sua lista di crisi estrema e un consulente senior di politica estera presso Oxfam ha dichiarato che: “Io non ho mai visto nulla di questa portata… su tutta la linea, la comunità umanitaria vede la situazione mondiale come uno dei momenti peggiori che viviamo in termini di crisi”. Fa seguito un annuncio delle Nazioni Unite di un paio di settimane fa, secondo il quale per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, il numero di sfollati in tutto il mondo ha superato i 50 milioni.

E’ questo il contesto inquietante nel quale i leader del mondo occidentale andranno nel Galles per il vertice della Nato, dove i falchi sosterranno l’aumento della spesa di armi e un’azione “più decisa” in Europa orientale e nel Medio Oriente, mentre “La Federazione russa non è stata invitata al summit della Nato in Galles”, come avvenuto in precedenza. Lo ha riferito all’Adnkronos una fonte dell’Alleanza atlantica da Bruxelles, confermando quanto scritto dal giornale russo “Kommersant”.

Mentre 60 leader mondiali, tra cui Barack Obama, si incontrano nel Regno Unito per pianificare la loro guerra al mondo, dal 30 agosto fino al 5 settembre le organizzazioni Stop the war e Cnd (Campaign for Nuclear Disamament) hanno organizzato grandi manifestazioni No to Nato-No New wars che vedranno manifestanti contro la guerra affollarsi nel Galles del Sud per azioni internazionali, tra cui una manifestazione nazionale contro il vertice, e una settimana di pace a dimostrare al mondo che la scala di opinione contro la guerra e lo spirito delle grandi manifestazioni di Gaza è in mostra a Newport e Cardiff accanto ai fautori della guerra, a chiedere alla Nato di smettere di ripetere all’infinito i suoi terribili errori.

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