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Palestina: “Israele usa i cadaveri dei palestinesi nei laboratori sperimentali”

Palestina – Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh afferma che Israele continua a trattenere i corpi dei palestinesi uccisi dalle forze del regime per usarli nei laboratori delle scuole di medicina in flagrante violazione dei diritti umani. Il primo ministro ha fatto queste osservazioni lunedì alla riunione settimanale del gabinetto nella città di Ramallah.

Il premier palestinese ha inoltre invitato le università del mondo a boicottare i college israeliani coinvolti in questo scandalo, per fare pressione su Tel Aviv affinché mostri rispetto per i palestinesi morti e per rilasciare immediatamente le dozzine di cadaveri trattenuti.

Shtayyeh ha aggiunto che la violenza di Israele contro i palestinesi non si fermerà, affermando che il numero di persone uccise dalle forze israeliane ha raggiunto 78 nei territori occupati dall’inizio del 2022, inclusi 15 bambini. 

Negli ultimi mesi si sono verificati pesanti scontri tra le forze israeliane e i palestinesi sulle politiche di espansione degli insediamenti di Tel Aviv nei territori palestinesi occupati.

Insediamenti in Palestina

Circa 700mila israeliani vivono in oltre 230 insediamenti costruiti dall’occupazione nel 1967 dei territori palestinesi della Cisgiordania e Gerusalemme Est. Tutti gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale poiché sono costruiti su terra occupata. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato le attività di insediamento di Israele in diverse risoluzioni.

Shtayyeh ha inoltre affermato che i palestinesi rifiutano categoricamente il lavoro di insediamento svolto dalle autorità israeliane nella città occupata di Gerusalemme. Ha aggiunto che le autorità israeliane cercano di estendere il loro controllo sulle terre di proprietà dei palestinesi nella città santa, in particolare quelle vicino al complesso della moschea di al-Aqsa, sottolineando che il suo gabinetto non accetterà questi atti.

Shtayyeh ha affermato che il regime occupante continua a minare le fondamenta della Palestina sequestrando più terre palestinesi e controllando la Cisgiordania. Il primo ministro palestinese ha sottolineato che l’anno scorso le autorità israeliane hanno confiscato oltre 25mila dunum di terra di proprietà palestinese e sradicato 17.755 alberi in tutta la Cisgiordania, aggiungendo che hanno demolito 179 pozzi con una capacità di circa 34mila metri cubi d’acqua.

Israele ha già occupato migliaia di dunum di terreni agricoli palestinesi per costruire ed espandere nuove colonie in varie aree della Cisgiordania. Negli ultimi anni, Israele ha accelerato l’espansione degli insediamenti su una scala senza precedenti. Israele continua anche a rubare l’acqua limitando l’accesso dei palestinesi ad essa, mentre aumenta il controllo dei coloni estremisti sulle risorse idriche nei territori occupati. Ma per l’Occidente questi non sono crimini.

di Redazione

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