Palestina

Gerusalemme, la decisione spetta al fucile della Resistenza

La Cisgiordania occupata e Gerusalemme hanno assistito a una notevole escalation di operazioni speciali. Il Centro informazioni palestinese ha documentato 859 operazioni della Resistenza in Cisgiordania e Gerusalemme nel mese di agosto, che hanno portato all’uccisione di cinque sionisti.

Operazioni a Gerusalemme

Un esempio è la sparatoria effettuata dal ventenne Mohannad al-Mazraa vicino all’insediamento “Ma’ale Adumim” nella zona occupata di Gerusalemme, che ha provocato il ferimento grave di sei coloni israeliani. D’altra parte, il 5 agosto Kamel Abu Bakr, 27 anni, ha effettuato una sparatoria a Tel Aviv, uccidendo un agente di polizia israeliano e ferendone altri due. Un altro combattente della Resistenza ha effettuato una sparatoria nella città di Hawara a Nablus, uccidendo due coloni sionisti.

In questo contesto, il leader del movimento del Jihad Islamico palestinese, Saeed Nakhla, ha sottolineato che “l’escalation nel ritmo delle operazioni ha messo l’occupazione in uno stato di costante attesa e confusione”, aggiungendo: “Ciò comporta numerosi messaggi, il più importante dei quali è la riaffermazione dell’opzione della Resistenza e il rifiuto di arrendersi”.

In un’intervista con l’agenzia al-Ahd News, Nakhla ha dichiarato: “Il popolo palestinese, indipendentemente dalla sua affiliazione alle fazioni, è una delle ragioni fondamentali per lo sviluppo del lavoro della Resistenza. Non è possibile raggiungere accordi di pace o coordinamento della sicurezza con un regime che invade, uccide e arresta il popolo palestinese, e non possiamo rimanere inattivi di fronte a tali azioni”, ha continuato il leader palestinese.

In questo contesto, Nakhla ha ribadito che “la Resistenza in tutte le sue forme continua a difendere il popolo palestinese nonostante la repressione israeliana”. Ha anche sottolineato che “coloro che difendono la Palestina non causeranno una spaccatura nel tessuto sociale che rifiuta l’occupazione sionista”.

Autorità palestinese al servizio di Israele

Riguardo all’uso da parte del nemico del “coordinamento della sicurezza” in Cisgiordania per prendere di mira i combattenti della Resistenza, Nakhla ha rassicurato i palestinesi che “ciò che alcuni partiti (Autorità palestinese) stanno facendo in termini di perseguimento e arresto di combattenti della Resistenza per volere dell’occupazione israeliana e degli Stati Uniti non porterà alcun beneficio, poiché il fucile della Resistenza resterà puntato solo contro i sionisti, e non ci sarà alcuna ritorsione palestinese-palestinese”.

Nakhla ha concluso sottolineando che “le operazioni della Resistenza contro il regime sionista, incarnano il significato dell’unità nazionale. Servono come motivazione per mobilitare tutte le fazioni palestinesi, promuovendo la solidarietà e la cooperazione verso la liberazione, che vediamo come imminente visti gli evidenti fallimenti del nemico a vari livelli e le lotte di potere all’interno dell’entità israeliana”.

di Redazione

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