Tutti sul carro di Firenze
di Mauro Indelicato
“Le porto un bacione a Firenze”, cita una delle più famose canzoni del capoluogo toscano e chissà in quanti, in tutta Italia, stanno in questo momento orientando il proprio sguardo verso la città di Dante Alighieri; non certo per la sua cultura, per la sua arte plurisecolare o per la propria cucina, tra le più prelibate ed apprezzate dell’intera penisola italica, bensì per il proprio primo cittadino, che attualmente parla già da Sindaco d’Italia.
Si perchè adesso il carro dei vincitori, sembra aver imboccato l’A1 e puntare dritto su Roma, uscendo dalla tangenziale fiorentina; in questi ultimi anni, senza apparenti e validi motivi, un primo cittadino di una città ricca di storia sì, ma di modeste dimensioni, è stato letteralmente dato in pasto dai media all’opinione pubblica, favorendo di fatto la nascita di un “personaggio” che oggi si appresta a diventare in maniera plebiscitaria il nuovo segretario del PD e, con esso probabilmente, il nuovo premier.
C’è un’autentica fuga a sinistra; in Sicilia per esempio, si sono tenuti in molti comuni le “elezioni”, si fa per dire, per nominare i vari segretari provinciali e cittadini del PD e molti di essi sono ex appartenenti a formazioni come FLI, PID ed anche PDL. Se la raccolta differenziata per i rifiuti solidi urbani in Italia non tira in tutte le regioni ancora, nella politica invece funziona eccome: migliaia di politici rifiutati, scartati e di comprovata qualità molto simile alla spazzatura, si stanno riciclando come “riformisti”, “democratici”, “innovatori” e poi gettano lì quella parola, che tanto cara sta al loro nuovo mentore, ossia “rottamatori”.
E così, amministrazioni comunali elette con il centro-destra, sono oggi di colore opposto, amministratori impegnati da una vita a balzare in formazioni centriste, oggi si riscoprono al fianco di valori “nuovi” e portati avanti dal bel Matteo.
Il disegno è chiaro; Letta è stato piazzato lì per garantire un governo filo Bilderberg in attesa che il “rottamatore” venga educato e ben ammaestrato dai rottamati. Così, una volta eletto segretario nazionale del PD, Renzi farà cadere il governo per andare a delle elezioni in cui, secondo molti, l’attuale sindaco di Firenze guiderà una coalizione di “responsabilità”, la stessa insomma formata da PD, PDL e neocentristi che ha garantito la sopravvivenza di Monti prima e di Letta poi.
Insomma, una cosa positiva in tutto questo squallido teatrino almeno c’è: è comprovato, alla luce del sole, come la differenza tra destra e sinistra in Italia è un qualcosa di fittizio, creato in tv, ma nella realtà mai esistito veramente ed adesso, con il crollo delle percentuali dei due partiti che sono stati gli attori protagonisti della farsa, PD e PDL, si sta cercando di salvare il salvabile, creando un unico carro in cui tutti possano essere vincitori. Ma un avviso a chi si sta imbarcando va fatto: se il carro è troppo carico, rischia di ribaltarsi e, nella strada tra Firenze e Roma, potrebbe non arrivare nemmeno all’altezza di Montepulciano.