L’Iran potrebbe essere una delle prime mete del turismo mondiale grazie a paesaggi mozzafiato, numerosi siti del patrimonio mondiale e, soprattutto, la sua gente ospitale. Purtroppo, il problema è che il vero volto dell’Iran da oltre 40 anni è oscurato dalla propaganda dei media occidentali. “Il viaggio è fatale per il pregiudizio, il bigottismo e la ristrettezza mentale…”, scrisse lo scrittore americano Mark Twain.
Su questo argomento, incontriamo due mondi completamente diversi, uno è valutare il Paese sulla base dei social media e degli articoli di notizie, mentre il secondo è conoscerlo attraverso le visite a siti storici e l’esperienza della vita quotidiana degli iraniani.
Puoi trovare, attraverso il web innumerevoli viaggiatori, che avevano sviluppato sentimenti contrastanti sull’Iran prima del loro arrivo… atteggiamenti, stereotipi e percezioni che sono cambiate totalmente quando hanno visitato l’Iran.
“Cosa? Stai viaggiando in Iran? Perché? È pericoloso!”… queste sono le prime cose che i viaggiatori possono sentire dai loro parenti quando stanno per iniziare il loro viaggio in Iran. Beh, in effetti è l’esatto contrario. L’Iran è stato valutato sicuro come Germania, Svezia, Australia e la maggior parte dei Paesi europei dagli esperti indipendenti di “International SOS” nella loro Mappa dei rischi di viaggio, che mostra il livello di rischio in tutto il mondo. Mettono l’Iran tra i Paesi con “rischio insignificante” quando si tratta di sicurezza.
Inoltre, alcuni Paesi ostili dell’Iran hanno sempre fatto del loro meglio per adattare le macchine di propaganda per colpire ulteriormente quell’immagine con il pretesto di scopi umanitari.
Turismo può sventare sentimento anti-iraniano
Il Paese è spesso descritto come “uno dei più sicuri in cui viaggiare” dalla maggior parte dei visitatori che l’hanno sperimentato, in particolare da viaggiatori singoli e famiglie, e la Lonely Planet definisce la sua gente “la più amichevole del mondo”.
“Il mio consiglio è: non credere a quello che senti al telegiornale. Esplora il luogo, parla con la gente del posto e trai le tue conclusioni. Vieni in Iran con una mente aperta e ti garantisco che farai molti grandi amici. L’Iran è uno dei Paesi più sicuri del Medio Oriente e gli iraniani sono tra le persone più amichevoli che abbia mai incontrato nei miei viaggi”, ha scritto la viaggiatrice polacca Anna Karsten nel suo diario di viaggio nel 2020.
Non è una sorpresa per coloro che sono consapevoli della cultura iraniana e della grande ospitalità per cui la sua gente è famosa. Gli iraniani sono tradizionalmente padroni di casa generosi che danno il meglio di ciò che hanno ai loro ospiti. Nella cultura tradizionale iraniana, gli ospiti sono amati come gioielli preziosi. È qui in Iran che un tipico invito per una tazza di tè può essere esteso a un pernottamento, o un’umile richiesta di indicazioni può stringere una calda amicizia.
Le guide turistiche hanno un notevole potenziale per sventare il sentimento anti-iraniano, noto anche come iranofobia.
Vile guerra mediatica
A lungo evitata dai viaggiatori occidentali, la Repubblica Islamica ha costantemente intensificato gli sforzi per utilizzare il turismo per aiutare a promuovere la sua immagine internazionale martoriata dalle menzogne dell’Occidente. Prima della pandemia da Covid, il turismo iraniano era in costante crescita, raggiungendo più di otto milioni di visitatori nell’anno solare iraniano 1398 (iniziato il 21 marzo 2019).
Alcuni esperti ritengono che anche prima della pandemia, il turismo iraniano fosse già alle prese con alcune sfide, oltre a quella “propaganda mediatica” occidentale volta a spaventare i potenziali viaggiatori. Ancora oggi, l’Iran rimane un Paese “sconosciuto” per molti potenziali viaggiatori a causa di una vile “guerra mediatica”.
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di Redazione
