Turchia. Il Pkk sospende il ritiro delle sue truppe dal Paese
Il Partito dei lavoratori curdi ha annunciato oggi di aver sospeso il ritiro delle sue truppe dal territorio turco, a causa dei mancati provvedimenti da parte del governo. Il Pkk ha precisato che la tregua sarà mantenuta per consentire al governo dell’Akp turco di avviare iniziative di sviluppo in favore dell’accordo raggiunto dal leader del partito, Abdullah Ocalan, detenuto nelle carceri turche.
I curdi accusano il governo turco di non lavorare per spingere in Parlamento il pacchetto di riforme democratiche, al fine di rafforzare i diritti della minoranza curda in Turchia.
In cambio del ritiro dei 2.500 dei combattenti dalla Turchia, il Partito chiede modifiche del diritto penale, una nuova legge elettorale e il diritto all’istruzione in lingua curda, una sorta di autonomia locale.
Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato il mese scorso che il suo governo continuerà ad impegnarsi per il raggiungimento della pace con il Pkk. Il primo ministro ha anche messo in dubbio il ritiro dei combattenti dalla Turchia, visto che appena il 20% di loro ha lasciato il paese, ed era composto solo da anziani e bambini.
L’opinione pubblica turca rifiuta seccamente i colloqui avviati dal governo con Ocalan, che in molti nel paese considerano un “terrorista”. Il conflitto curdo in Turchia ha causato la morte di oltre 40 mila persone dall’inizio della rivolta nel 1984.