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La Turchia invia blindati sul confine siriano

Resta sempre molto alta la tensione lungo il confine tra Turchia e Siria. Il governo turco ha ordinato l’invio di un convoglio militare composto da oltre 40 veicoli e carri armati nelle regioni meridionali lungo la frontiera siriana, tra le crescenti tensioni tra Ankara e Washington a causa del piano statunitense di creare una “forza di confine” alle porte della Turchia.

L’Agenzia turca Anadolu ha riferito che due dozzine di veicoli corazzati sono entrati nel distretto di Reyhanli, nella provincia di Hatay in Turchia, per rinforzare l’attuale contingente turco nell’area. Un altro convoglio militare di 20 veicoli, compresi carri armati, è arrivato nel distretto di Viransehir della provincia turca di Sanliurfa per fornire assistenza alle unità militari già schierate al confine con la Siria.

Domenica scorsa, gli Usa hanno fatto infuriare il suo partner Nato, la Turchia, annunciando il sostegno alle cosiddette Forze Democratiche Siriane (Sdf) per creare un nuovo esercito composto da 30mila membri. La forza opererebbe lungo il confine turco con l’Iraq e all’interno della Siria lungo il fiume Eufrate.

Washington ha anche confermato che sta fornendo armi e addestramento ai militanti anti-Damasco delle Unità di protezione del popolo curdo (Ypg), la principale spina dorsale delle Sdf. La Turchia vede le Ypg come un gruppo terroristico e il braccio siriano del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che ha lottato per l’indipendenza negli ultimi decenni. Gli Stati Uniti avevano promesso di riprendersi le armi date ai militanti curdi una volta che Daesh fosse stato sconfitto.

Reagendo all’annuncio militare degli Stati Uniti, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che Washington sta “costruendo un esercito del terrore” al confine con la Siria e che è “nostra responsabilità soffocare questo tentativo prima che nasca”.

Nell’agosto 2016, la Turchia ha avviato un intervento militare unilaterale nel nord della Siria, nome in codice Operation Euphrates Shield. Ankara ha riferito che la campagna è finalizzata a cacciare i terroristi di Daesh dal confine turco con la Siria e fermare l’avanzata delle forze curde. La Turchia ha concluso la sua offensiva in Siria a marzo 2017, ma ha mantenuto la sua presenza militare in territorio siriano.

La Siria ha espresso una forte opposizione alle azioni militari turche e americane sul suo territorio, invitando i due alleati della Nato ad abbandonare il territorio siriano.

di Giovanni Sorbello

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