Bambini siriani nell’inferno dei campi profughi
Yashar Idan è un giornalista del BirGun newspaper, un quotidiano di Ankara. Di recente ha rilasciato ad al-Alam Channel rivelazioni sconcertanti: nel campo profughi Nizip di Antep, Turchia del sud, sono stati stuprati diversi bambini siriani e di altri sono stati venduti gli organi sul mercato nero. Ciò dimostra ancora una volta che la Turchia non è un luogo sicuro per i richiedenti asilo.
I fatti
Dal settembre 2015 fino agli inizi del 2016, 30 ragazzini sono stati stuprati nel campo profughi di Nizip. Lo stupratore, un inserviente delle pulizie, per il momento è stato identificato semplicemente come E.E. Ha confessato di aver adescato bambini tra gli 8 e i 12 anni e di averne abusato sessualmente in cambio di 2-5 Lire Turche, all’incirca l’equivalente di un euro.
E.E. è attualmente in prigione prima del processo, le vittime sono state in grado di descrivere gli abusi subiti nei bagni del campo e questo creerà una prova schiacciante in sede processuale, sebbene molti di questi bambini siano senza famiglia. I genitori di alcuni di loro, invece, hanno confessato di aver taciuto degli abusi per non perdere i loro diritti di richiedenti asilo. I fatti sono emersi grazie al personale militare del campo che ha denunciato l’accaduto.
Il ruolo dell’Ue e l’accordo Ankara-Bruxelles
La Commissione Europea ha proposto il piano per fronteggiare all’ondata di profughi in Europa. L’abolizione del visto era già stata proposta nell’accordo Ankara-Bruxelles. L’accordo Ankara-Bruxelles prevede una serie di agevolazioni per la Turchia, in cambio del rientro di tutti i migranti arrivati in Grecia dopo marzo. La Turchia dovrebbe soddisfare 72 condizioni di queste, le più spinose riguardano le leggi antiterrorismo, lotta alla corruzione, accordi con l’Europol, riforma delle condanne penali e protezione dati.
La Turchia e i rifugiati
Il campo di Nizip ospita all’incirca 14mila rifugiati, ma questa è l’ennesima riprova che la Turchia non è un Paese sicuro per i rifugiati: basti pensare allo sfruttamento dei bambini siriani nelle fabbriche o agli episodi di violenza perpetrati sui confini contro chiunque cercasse una via di ingresso. Nonostante questo, la Turchia rimane il Paese che occupa il maggior numero di rifugiati siriani, ben 2,7 milioni.
di Federica Albano