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Tsipras e la “mancia” per i pensionati greci

Il governo Tsipras, giorno 16 dicembre, ha approvato una misura economica che prevede un bonus di 50 euro per i pensionati. Misura redistributiva che si è potuta effettuare grazie alle risorse eccedenti che sono derivate dal bilancio del 2016. Come ovvio, la scelta del parlamento ellenico ha creato il putiferio tra i burocrati europei.

greciaAll’annuncio di tale decisione, il collegio dei creditori internazionali, tra cui la Banca centrale europea ed il Fondo monetario internazionale, hanno congelato l’accordo inerente all’alleggerimento del debito greco. Accordo che, Tsipras, aveva raggiunto giorno 5 dello stesso mese. Come mai una reazione del genere? Su l’Observer si legge che la richiesta di tale blocco sarebbe avvenuta dal fronte tedesco che ha richiesto una valutazione sulla possibile compatibilità tra il bonus pensato da Tsipras e l’accordo che si sarebbe raggiunto.

Infatti, mercoledì 7 dicembre arriva, puntuale, la decisione del collegio dei creditori internazionali. Inevitabilmente, la decisione ha creato una frattura tra i componenti del fronte europeo e dei creditori dell’eurozona. La Francia, ha dichiarato il suo sostegno al governo Tsipras; Fracois Holland, ha infatti dichiarato che: “La Grecia merita rispetto e deve avere un trattamento dignitoso. Gli sforzi che sono stati chiesti alla società ellenica sono stati spaventosi”.

Più duro di tutti è stato il Ministro dell’Economia Michel Sapin che ha aspramente criticato le decisioni prese dal collegio. Sapin ha affermato che: “Le decisioni prese non sono le espressioni collegiali dell’eurogruppo”. E’ evidente che si sia creata un crepa all’interno del consiglio europeo. Gli accordi presi sull’alleggerimento del debito non sono legati a nessuna forma di condizionalità. Ergo, Tsipras, non deve chiedere il permesso per la scelta che ha effettuato.

Anche Pierre Moscovici è intervenuto in modo perentorio sulla discussione. Le dichiarazioni del commissario europeo agli Affari economici sono ancora più dure di quelle lette precedentemente. In sostanza, afferma Moscovici: “La decisione di sospendere l’accordo, non è stata presa in seguito ad una valutazione della commissione europea. Su di essa non sono state mai effettuate analisi. Chi ha chiesto la sospensione delle misure deve farsene carico”.

Insomma, a conti fatti, se era chiara la spaccatura tra Fmi e Germania, adesso se ne crea un’altra, quella tra Germania, Commissione Europea e Francia. Bisognerà capire se, come uno specchio in frantumi, queste spaccature ne possano creare altre. A dimostrazione di come l’Unione europea è un’accozzaglia di teste pensanti che non si ritrovano a discutere del destino di milioni di cittadini europei.

In ogni caso, a gennaio del 2017 è previsto un nuovo incontro dell’eurogruppo. In questo incontro, creditori ed il governo ellenico con a capo Tsipras, valuteranno il piano di riforme funzionale alla chiusura del secondo bailout greco. Probabilmente, sino allora, il piano di alleggerimento del debito greco verrà bloccato.

La cosa paradossale è che i pensionati greci hanno criticato la scelta di Tsipras e del bonus dei 50 euro. Bonus che è stato definito come una “piccola mancia”. Verrebbe da ridere se tutto ciò non fosse terribilmente drammatico.

di Sebastiano Lo Monaco

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