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Croce Rossa: “Situazione a Gaza è catastrofica”

La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza sta raggiungendo livelli catastrofici e si intensifica ogni giorno, ha avvertito Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC).

Negli ultimi quattro mesi di conflitto le autorità delle Nazioni Unite hanno descritto l’enclave come “un luogo di morte e disperazione”. Da allora, secondo il Ministero della Sanità dell’enclave sotto assedio, quasi 27mila palestinesi sono stati uccisi, soprattutto donne e bambini, e quasi 65mila feriti. Più di 1,9 milioni di gazawi sono stati costretti a lasciare le proprie case. 

Secondo le Nazioni Unite, l’85% della popolazione di Gaza è già sfollata internamente, a causa della grave carenza di cibo, acqua pulita e medicine, mentre il 60% delle infrastrutture dell’enclave sono danneggiate o distrutte.

“Quello che stiamo vedendo è ciò che avevamo previsto, e non perché siamo maghi, ma perché lo sappiamo per esperienza. Centinaia di migliaia di palestinesi si trovano in rifugi senza accesso all’acqua corrente, al cibo adeguato e ai servizi igienici adeguati”, afferma Della Longa.

Secondo il Programma alimentare mondiale, che ha messo in guardia contro una carestia imminente, l’intera popolazione di Gaza si trova ad affrontare livelli di insicurezza alimentare critici o peggiori.
Più di mezzo milione di persone a Gaza stanno morendo di fame, con nove palestinesi su 10 che mangiano meno di un pasto al giorno e faticano a trovare acqua pulita e potabile.

Croce Rossa: attacchi israeliani hanno distrutto il sistema sanitario di Gaza

“Va oltre il catastrofico. Sapevamo fin dall’inizio che la mancanza di cibo, di acqua pulita, di alloggi adeguati, di acqua corrente e di servizi igienico-sanitari avrebbe portato a ciò che sta accadendo ora, il che significa che si stanno diffondendo malattie respiratorie e diarrea”, ha sottolineato Della Longa.

A causa degli attacchi di Israele, le infrastrutture e i servizi di base sono ormai inesistenti. Oltre 65mila unità abitative nella Striscia di Gaza sono state distrutte o rese inabitabili, con altre 290mila unità che hanno subito danni, come riportato dall’Ufficio stampa governativo di Gaza. Gli attacchi israeliani hanno anche distrutto il sistema sanitario di Gaza.

Secondo le più recenti valutazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a Gaza attualmente ci sono 13 ospedali che operano a capacità parziale, due con funzionalità minima e 21 del tutto non funzionanti. Ciò include il Nasser Medical Complex, un ospedale di riferimento cruciale nel sud di Gaza, che è parzialmente operativo.

“Il livello di distruzione non ha precedenti. Ci sono posti nel nord che sono completamente rasi al suolo, infrastrutture che non esistono più, pompe dell’acqua che non funzionano più, ospedali che sono stati chiusi o distrutti. Avremo bisogno dell’enorme sforzo della comunità internazionale per mostrare solidarietà e sostegno ai palestinesi nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto Della Longa.

di Redazione

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