Trump: abolita la neutralità della rete
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, abolita la neutralità della rete, ha tenuto fede a quanto promesso più volte in precedenza.
La Federal Communications Commission (Fcc), con tre voti favorevoli e due contrari, ha dato il via libera al web a due velocità, a dispetto della democrazia digitale e della net neutrality. Così facendo si demolisce quanto costruito e sostenuto dalla precedente amministrazione Obama, la quale puntava sull’azzeramento delle discriminazioni in campo digitale e sullo sviluppo di una rete sempre più libera ed aperta.
In pratica gli operatori forniranno un servizio più veloce alle aziende che saranno disposte a pagare di più. Com’era ovvio presagire ciò ha scatenato le proteste di milioni di americani ed anche le aziende della Silicon Valley (Google, Amazon e Facebook) hanno manifestato il proprio dissenso verso l’impopolare misura.
Secondo Ajit Pai, presidente della Fcc questo non sarebbe che un ritorno alle origini, a ciò che ha consentito il successo di Internet, ossia il libero mercato. Secondo tale tesi dunque non si tratterebbe affatto di un’apocalisse della democrazia della rete, ma di una semplice operazione di liberalizzazione secondo la logica del mero profitto, la stessa che muove ogni segmento di mercato.
Il procuratore di New York, Eric Schneiderman, ha già annunciato che agirà in sede legale certo dell’appoggio fornitogli da più Stati. Si preannuncia un periodo di lunghe battaglie, sul fronte legale, politico e sociale. Del resto colossi come Netflix o Twitter non celano le proprie preoccupazioni e la delusione per quella che sembra essere una terribile involuzione nel campo dello sviluppo dell’era digitale.
Mignon Clyburn, commissaria democratica della Fcc, alla quale appartiene uno dei due voti contrari, si è detta in disaccordo con l’assurda logica che considera gli interessi delle aziende prioritari rispetto a quelli degli utenti e ha già preannunciato una sicura battaglia politica, visto che anche nel partito repubblicano diversi senatori si sono palesemente detti favorevoli alla neutralità della rete. Facebook ha già annunciato che lavorerà di concerto con il Congresso per continuare a garantire un internet libero ed aperto a tutti.
Chi ha avuto invece motivo di esultare della decisione della Commissione sono state ovviamente le grandi società di telecomunicazione come AT&T e Verizon, per le quali il provvedimento rappresenta una vera e propria promessa per un business che si preannuncia florido e redditizio, vista la irrinunciabilità della rete nelle relazioni sociali, politiche ed economiche dell’odierna società.
di Massimo Caruso