Tribunale israeliano rifiuta di trasferire Al-Qiq in un ospedale palestinese
Mohammed Al-Qiq, giornalista palestinese detenuto amministrativo in Israele non sarà trasferito in un ospedale palestinese come aveva chiesto. Lo ha deciso ieri sera, martedì 16 febbraio, la Corte suprema israeliana giustificando la scelta con “il rischio che in un ospedale palestinese Al-Qiq possa essere ri-arrestato dai soldati israeliani”.
Al-Qiq è all‘84esimo giorno di sciopero della fame e sta morendo, ma per Israele dovrà restare nell’ospedale di ‘Afula ed estende così la sua detenzione amministrativa.
E’ di poche ore fa un video in cui il detenuto chiedeva in lacrime di poter ascoltare la voce dei propri figli.
https://youtu.be/zsF_NLgnOkI
Le reazioni in campo palestinese
Con la notizia del rifiuto del trasferimento, Shayikh Ra’ed Salah, leader del Movimento Islamico nei Territori del ’48, ha annunciato il suo sciopero della fame a oltranza in solidarietà con il detenuto. Altri attivisti si sono uniti all’iniziativa.
“La decisione del tribunale israeliano” ha detto Salah “è uno schiaffo a tutte le realtà che si battono per i Diritti Umani, è una scelta che porta con sé disprezzo e non può che trascinare in campo opposizione e iniziative contro l’occupazione israeliana”.
‘Isa Qaraqe’, a Capo dell’Associazione per gli Affari dei Prigionieri, parla di “assassinio deliberato e punta il dito contro la giustizia di Israele, definendola l’arma di Stato per questo assassinio”.
Il responsabile palestinese ha poi tenuto a ricordare le condizioni di salute di Al-Qiq, il cui cuore potrebbe cedere da un un momento all’altro e non esclude che Israele sia intenzionato a sottoporlo al trattamento forzato in queste ore.
“Non a caso sono stati mandati via dal suo capezzale tutti gli attivisti e i Media presenti”.
Per Hamas non resta che alzare il livello di attenzione mediatica nazionale e internazionale sul caso e per l’Osservatorio EuroMed per i Diritti Umani, si tratta di “una vera e propria esecuzione”.
Martina Anderson, Presidente della Commissione per le relazioni con la Palestina in seno al Parlamento Europeo, ha proposto di la sospensione dell’accordo Euromediterraneo di associazione con Israele per costringere il governo di Netanyahu ad osservare il Diritto Internazionale sui Diritti Umani.
La popolazione palestinese non fa mancare la sua solidarietà ad Al-Qiq con marce e sit-it come è stato ieri sera a Hebron e Ramallah.