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Quilliam Foundation: “I Figli dell’Isis”

di Manuela Comito

Lunedì 7 marzo la Quilliam Foundation, organizzazione con finalità di monitoraggio del terrorismo internazionale, ha divulgato un rapporto intitolato “Children of Is”, nel quale si affronta la questione dei bambini sottoposti alla rigida ‘educazione’ dello Stato Islamico e delle donne in gravidanza nei territori sotto il controllo dell’Isis in Iraq e in Siria. Secondo le stime rese note dalla Fondazione, fornite direttamente dai servizi segreti britannici, sarebbero più di 31mila le donne in stato di gravidanza.

“La questione delle 31mila donne in gravidanza nelle zone del ‘califfato’ è estremamente preoccupante. E’ prioritario che la Comunità Internazionale adotti un approccio proattivo adesso, piuttosto che un approccio reattivo nei confronti di questi bambini quando saranno nati”, ha dichiarato Nikita Malik, ricercatore della Quilliam Foundation. Secondo il rapporto, più di 50 minori provenienti dalla Gran Bretagna stanno crescendo sotto il rigido addestramento dell’Isis che prevede lo studio del Corano, secondo un’interpretazione totalmente distorta e fuorviante, prima ancora dell’addestramento fisico; vieta lo studio delle materie filosofiche e del disegno; nega alle bambine – definite ‘perle del califfato’- qualsiasi tipo di istruzione, con lo scopo di farne solo mogli fedeli e sottomesse.

La maggior parte dei minori nei territori del Califfato viene rapita dalle famiglie di origine con la violenza, viene ‘istruita’ secondo le regole dell’Isis, che instilla fin dalla più tenera età terrore, violenza e sadismo, al fine di farne “combattenti più letali di loro”, secondo quanto si legge nel rapporto della Quilliam. Tale continua esposizione alla violenza estrema desensibilizza i bambini, rendendoli psicologicamente ed emotivamente fragili. “Questa rappresenta una delle situazioni più drammatiche della terra. L’indottrinamento nel cosiddetto Stato Islamico inizia alla nascita e prosegue nelle scuole e nei campi di addestramento; i bambini vengono istruiti in una particolare interpretazione della shari’a, desensibilizzati alla violenza e imparano le regole per seguire la strada verso il jihad”, ha spiegato Noman Benotman, Presidente della Quilliam.

La settimana scorsa, uno sconvolgente video di circa tre minuti, divulgato dai miliziani dell’Isis di Ninive, a nord dell’Iraq, mostra nelle prime sequenze bambini accuditi che giocano tranquilli e poi, dopo pochi fotogrammi, gli stessi bambini durante l’addestramento in un orfanotrofio di Mosul, la seconda città irachena, mentre svolgono esercitazioni militari. Le menti dello Stato Islamico hanno elaborato una vera e propria strategia di propaganda, diretta al pubblico occidentale, dove i ‘Cuccioli del Califfato’ vengono filmati mentre compiono attentati suicidi, guidano veicoli militari o maneggiano esplosivi.

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