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Tragedia umanitaria a Yarmouk, la resistenza palestinese avvia la controffensiva

di Manuela Comito

La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) ha denunciato un attacco missilistico contro uno dei suoi ospedali nel campo profughi di Yarmouk, in Siria. Con un comunicato stampa rilasciato all’agenzia palestinese Wafa lunedì 6 aprile, l’organizzazione ha denunciato gli attacchi contro il personale medico che hanno provocato 7 morti, tra cui Yehya Horani, leader di Hamas a fine marzo, e decine di feriti dall’inizio del conflitto. Il Prcs ha esortato tutte le parti in conflitto a garantire la protezione dei civili, adempiere alle loro responsabilità e adottare tutte le misure necessarie per garantire l’accesso sicuro ai feriti presso le strutture sanitarie.

In seguito agli attacchi da parte di terroristi Takfiri che ora controllano alcune zone del campo profughi palestinese vicino a Damasco, centinaia di famiglie sono state evacuate. I miliziani dell’Isil hanno tenuto il campo sotto controllo fino al 2014 quando, in seguito a un accordo con il governo siriano, si sono ritirati. Il I aprile hanno nuovamente attaccato il campo, in “collaborazione” con al-Nusra. Lunedì 6 aprile, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto che sia consentito l’accesso degli aiuti umanitari destinati ai civili che sono rimasti nel campo. Per contrastare l’offensiva dell’Isil contro la popolazione civile inerme, i gruppi della resistenza palestinese hanno lanciato la loro controffensiva, guidati dal Comando Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Pflp-Gc), dall’Esercito di Liberazione della Palestina (Pla) e da Fatah Al-Intifada.

I gruppi della resistenza palestinese sono stati in grado di riprendere il controllo di Marocco Street, di Al-Ja’ounah Street, e del Cimitero dei Martiri dopo essersi scontrati con un gruppo di miliziani nel settore settentrionale del distretto. Secondo una fonte di Jarmana Camp, i gruppi della resistenza palestinese hanno ucciso tre dozzine di miliziani dell’Isil. Sale così a oltre 70 il numero dei terroristi morti in 7 giorni di combattimenti. Mohammad Abu Jamaal Moussa, segretario del Fplp-Gc, ha dichiarato che il 40% del campo di Al-Yarmouk è ormai sotto controllo palestinese. I gruppi della Resistenza palestinese continuano a combattere per liberare il quartiere di Al-Tadamon dai membri dell’Isil nel settore sud-ovest.

Dal primo aprile 18mila civili sono intrappolati a Yarmouk, terrorizzati dall’Isil e già stremati da un assedio che dura da tre anni. L’attivista palestinese Lema Nazeh ha dichiarato che nella serata del 4 aprile è stato diffuso un appello in molte lingue rivolto alle grandi organizzazioni umanitarie internazionali e ai media affinché siano diffuse più possibile le informazioni su quanto sta avvenendo a Yarmouk. In un’altra importantissima testimonianza riportata da Osservatorio Iraq, un residente di Yarmouk ha dichiarato: “Se cade Yarmouk è la fine della causa palestinese, perché se cade Yarmouk, la capitale della diaspora palestinese e il simbolo del diritto al ritorno, sarà la fine del diritto al ritorno e cos’è la causa palestinese se non, innanzitutto, la rivendicazione di quel diritto?”.

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