Tra misteri e inquietudine è in arrivo la nave con le armi chimiche siriane
Il direttore generale dell’Opac (Organizzazione per l’abolizione delle armi chimiche), Ahmet Uzumcu, ha annunciato che ieri sera il cargo danese Ark Futura, dopo aver completato l’imbarco delle armi chimiche siriane, ha lasciato il porto di Latakia diretto in Italia, a Gioia Tauro.
Uzumcu, che per dare l’annuncio ha atteso che la nave avesse abbandonato le acque territoriali, non ha specificato quando essa arriverà in Italia. Secondo le dichiarazioni del Ministro Mogherini, dal Lussemburgo, il trasbordo sulla Cape Ray (la nave americana destinata ad ospitare le attività di neutralizzazione degli agenti chimici) potrebbe già avvenire nel prossimo week end.
La Ark Futura, raggiunta Gioia Tauro, trasborderà 570 tonnellate di agenti chimici di priorità 1 (tra cui iprite e precursori del sarin), che daranno distrutti sulla nave Usa in acque mediterranee internazionali; l’operazione, effettuata tramite idrolisi, avrà una durata prevista di 60 giorni.
Effettuato lo scalo nel porto calabrese, il cargo danese proseguirà per la Gran Bretagna dove scaricherà circa 150 tonnellate di agenti chimici di tipo B, che saranno distrutti in territorio britannico; la nave completerà il suo viaggio in Finlandia, dove saranno trattati i materiali di priorità 2, presso gli impianti industriali dell’Ekokem; l’operazione presso le industrie avrà una durata di circa quattro mesi.
Sottolineiamo come a tutt’oggi i particolari dell’operazione, con specifico riferimento alle attività da svolgere a Gioia Tauro, siano tutt’altro che chiari, come pure le procedure che verranno adottate non solo in rada, ma anche in mare aperto; rimarchiamo inoltre, come già detto in un precedente articolo, che le condizioni di sicurezza del porto, in merito alle operazioni che si suppone vi debbano essere svolte (come detto, di chiarezza non ve ne è proprio) sono tutt’altro che ottimali.
In tutta questa vicenda, di entusiastica adesione alla volontà del tutore a Stelle e Strisce, la volontà, l’interesse e la sicurezza delle popolazioni e del territorio sono stati semplicemente ignorati.
La solita, eterna, vicenda di cessione di sovranità, che si ripete regolarmente ad ogni occasione.