Medio Oriente

Terrorizzato da Hezbollah, l’esercito israeliano raccomanda al governo di approvare l’accordo marittimo

Hezbollah – Continua il tira e molla sulla demarcazione del confine marittimo alla luce del clamore causato dal rifiuto israeliano degli emendamenti libanesi della proposta finale del mediatore statunitense Amos Hochstein e delle relative minacce sioniste che hanno lasciato un effetto negativo nella società israeliana.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha affermato che Washington è in contatto con le due parti della trattativa, aggiungendo che il divario tra le due posizioni si è ridotto.

Il vicepresidente della Camera libanese Elias Bou Saab ha ricevuto dal mediatore statunitense i commenti israeliani sugli emendamenti libanesi alla proposta finale di Hochstein.

Il quotidiano Al-Akhbar ha osservato che i due giorni a venire saranno decisivi per quanto riguarda l’accordo di demarcazione marittima, citando fonti israeliane che si aspettavano di ritardare l’approvazione fino a dopo le elezioni della Knesset.

Posizione libanese

Il presidente Michel Aoun ha sottolineato che, indipendentemente dalla posizione israeliana, il Libano potrebbe non fare concessioni, in particolare per quanto riguarda la linea delle boe, aggiungendo che il Libano ha il diritto di iniziare ad estrarre gas dall’intero giacimento di Qana lontano da qualsiasi intervento sionista.

Tuttavia, fonti hanno indicato che gli americani sostengono gli israeliani nella loro richiesta di ottenere una compensazione finanziaria in cambio di concessioni nel campo di Qana.

Il terrore di un confronto con Hezbollah

Nell’entità sionista, le minacce avanzate dal ministro della Difesa sono state ampiamente condannate, mentre i media sionisti hanno sottolineato che l’esercito ha raccomandato al governo di approvare l’accordo sul confine marittimo per evitare qualsiasi confronto militare con Hezbollah.

Il quotidiano Haaretz ha accusato l’esercito di essere terrorizzato da Hezbollah, aggiungendo che, sfortunatamente, i militari stanno obbligando il governo a fare concessioni. Il capo di stato maggiore Aviv Kochavi è dietro la posizione dell’esercito.

di Redazione

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