Terremoto, paura e migliaia gli sfollati
E’ ancora paura in Centro Italia La terra continua a tremare. Poi c’è la pioggia, il freddo, il buio. Il terremoto è di forte intensità, ma fortunatamente non fa vittime. Sono le 19.11 del 26 ottobre quando la prima scossa di magnitudo 5.4 si avverte nei comuni di Castel Sant’Angelo su Nera, Visso (Macerata) e Preci (Perugia, tutte vicinissime alla zona dell’epicentro. Alle 21.18 la seconda, con magnitudo 5.9, poi alle 23.42 è la volta della terza, con magnitudo 4.6. Trecento le repliche fino ad ora; tutte superano magnitudo tre. Paura in tutte le Marche, già colpita dal sisma del 24 agosto, e nella vicinissima Umbria. Le scosse inoltre sono state avvertite anche nel Lazio, Molise, Abruzzo e in Toscana, così come a Bologna e pesino a Bolzano. Ieri sera tra le Marche e l’Umbria la gente, avvertita la prima scossa, si è riversata per le strade, terrorizzata, riuscendo così a sfuggire alla seconda scossa.
Migliaia gli sfollati che hanno trascorso la notte senza chiudere occhio, divisi in strutture di accoglienza, tende, nei fabbricati risalenti al sisma del ’97, in alloggi di fortuna o a bordo delle automobili. Una notte in cui pioggia e freddo non hanno dato tregua. “Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto”, spiega il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri. “Dobbiamo capire quali sono le soluzioni alternative per ospitarle, e non credo di possa far ricorso alle tendopoli con l’arrivo dell’inverno”.
Il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio nel corso del sopralluogo a Pieve Torina ha fatto sapere che tra le opzioni ci sarebbe quella di sistemare gli sfollati sulla costa. “Stiamo cercando di trovare la soluzione ideale per assistere al meglio la popolazione che non può, visto il clima e la stagione, essere accolta nelle tendopoli”, ha detto Curcio. Aggiungendo: “Stiamo valutando il trasferimento degli sfollati verso la costa”. La linea, ha spiegato, “è quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con più tranquillità”.
Nei luoghi del disastro anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che arrivato a Camerino intorno alle 16.00 ha fatto sapere: “Il terremoto ci sta mettendo a dura prova ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo. L’Italia non si fa fermare dal terremoto, sono qui per dirvi che tutto il Paese è al vostro fianco. Vi porto i saluti del presidente della Repubblica, Mattarella, che ho sentito stamattina. Poi, tornando sull’emergenza sfollati, ribadisce il suo “no” a nuove tendopoli: “Non ci prendiamo in giro, qui siamo a ottobre, non possiamo immaginare di passare l’inverno in tenda, non bisogna metterle nemmeno le tendopoli, questo è l’obiettivo. Vedremo come fare nei prossimi giorni”. “Serve un intervento strutturale per intervenire nelle zone colpite dal terremoto. Lo dobbiamo spiegare bene all’Italia, all’Europa, a tutti – ha aggiunto – come stiamo facendo ad Amatrice, non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l’attenzione della politica”.
Nel frattempo la Polizia di Stato, attraverso Twitter, fa sapere che è stata riaperta alla viabilità a senso unico alternato, la Salaria nella zona di Pescara del Tronto. Riaperta anche la strada provinciale 361 Septempedana. Anas ha riaperto al traffico in entrambe le direzioni la strada 685 “delle Tre Valli Umbre” (Spoleto-Norcia), chiuse nella serata di ieri in località Biselli tra Cerreto di Spoleto e Serravalle (Perugia) in seguito alla caduta di alcuni massi provocata dal sisma. Dalle 6.30, inoltre, sono stati risolti tutti i problemi di interruzione elettrica nei Comuni colpiti dal sisma.
di Adelaide Conti