Terra dei Fuochi, i veleni di uno Stato criminale
Protetto dal silenzio di uno Stato complice e colpevole, il dramma della Terra dei Fuochi continua a mietere vittime innocenti. Il territorio della cosiddetta Terra dei fuochi a nord di Napoli e a sud di Caserta è ormai fuori il controllo delle forze dell’ordine e di ogni istituzione preposta. Centinaia di incendi illegali di rifiuti speciali al mese continuano ad essere oggetto di decine di segnalazioni e testimonianze dei residenti.
“La pratica criminale di smaltire o riciclare i rifiuti speciali bruciandoli, oramai va avanti da molti, troppi anni. Lo abbiamo documentato tutti i giorni con foto e video, denunciando questo scempio a ogni istituzione politica e giudiziaria. Sono trascorsi diversi anni. Tuttavia, senza che nulla sia realmente cambiato! Inizia così, un’altra stagione di roghi, fumi tossici e di chissà quanti altri veleni. Si continua come se nulla fosse. Sempre negli stessi luoghi. Spesso sentiamo parlare di cancro, ma a cosa serve curare i tumori o donare soldi alla ricerca, se nessuno si occupa concretamente della nostra prevenzione primaria?”.
È la domanda che si pone l’Associazione “La Terra dei Fuochi”, presieduta da Angelo Ferrillo, che ha presentato un’ulteriore denuncia, mentre la Prefettura diffondeva dati confortanti parlando di una diminuzione degli incendi di rifiuti speciali, dati che non corrispondono assolutamente alla realtà.
Terra dei Fuochi e complicità istituzionali
“Richieste di intervento alle forze di polizia non evase. Vigili del Fuoco in carenza di organico non sempre tempestivi nel rispondere alle centinaia di chiamate soprattutto notturne. Denunce fatte da anni e depositate nelle Procure che non intervengono a dovere su ogni livello di responsabilità. Assenza di intelligence nelle operazioni di contrasto finora messe in campo. Insomma, istituzioni come dilettanti allo sbaraglio. Dai magistrati ai prefetti fino agli amministratori locali (Regione e Comuni) e governativi. Questo il quadro drammatico della situazione”, sostiene Ferrillo.
Vedere oggi tanti sciocchi dimenarsi per difendere un presunto quanto confuso “Patriottismo” pattugliando i quartieri a difesa dell’immigrato, o meglio, della minaccia che uno Stato criminale ha costruito su misura per garantire un “nemico” di comodo a tutte le anime “ribelli” di questo ignobile Paese. Ma ci chiediamo: mancherebbero cause più nobili, vere e concrete per manifestare la propria rabbia verso uno Stato complice e colpevole dei peggiori crimini contro il popolo italiano? Non basta un Paese privo di ogni sovranità disseminato e occupato basi militari americane? Ma non bastano territori devastati come la Terra dei Fuochi, Augusta, Taranto, dove ogni giorno si contano vittime innocenti? Sarebbe molto importante, per gli italiani, iniziare ad essere meno complici dei propri mali.
di Yahya Sorbello