Teheran riabbraccia Marzieh Hashemi
La conduttrice televisiva Marzieh Hashemi, imprigionata per diversi giorni negli Stati Uniti senza accusa e poi liberata tra le proteste internazionali, è rientrata ieri nella capitale iraniana Teheran. Hashemi è arrivata all’aeroporto internazionale di Imam Khomeini di Teheran mercoledì sera ed è stata accolta da parenti e colleghi.
La giornalista di 59 anni, americana convertita all’Islam che vive in Iran da anni, è stata arrestata dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) all’aeroporto internazionale St. Louis Lambert nel Missouri il 13 gennaio, mentre si trovava negli Stati Uniti per visitare suo fratello malato e altri membri della famiglia. Marzieh Hashemi è stata rilasciata il 23 gennaio dopo circa 10 giorni di detenzione senza accusa a Washington, DC.
Un tribunale federale statunitense non è riuscito a incriminare la giornalista, che è stata arrestata come testimone materiale e in un procedimento penale senza un’accusa specifica. La detenzione di Hashemi ha provocato condanne e proteste negli Stati Uniti e all’estero, con diverse manifestazioni che si sono svolte in diversi Paesi, compresi gli Stati Uniti.
In un discorso durante le dimostrazioni a Washington, Hashemi ha raccontato il suo calvario durante il suo periodo in prigione e dei maltrattamenti subiti da parte del sistema giudiziario americano. Nel corso della detenzione, è stata costretta a togliere il suo hijab e gli è stato offerto solo cibo non halal.
Dopo la sua liberazione, la sua famiglia ha rilasciato una dichiarazione, ribadendo la necessità di portare avanti una battaglia per fare giustizia per tutti i casi di abusi simili.
di Redazione