Tecnologia aiuta a decodificare il sistema di scrittura utilizzato dagli antichi persiani
Una nuova tecnologia ha permesso agli scienziati di decifrare il più antico sistema di scrittura non ancora decifrato che fu utilizzato dagli antichi persiani.
I ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Università di Southampton hanno sviluppato un nuovo sistema denominato Reflectance Transformation Imaging (RTI), per il progetto degli Antichi Manufatti Documentari (Ancient Documentary Artefacts) fondato dal Consiglio dell’Arte e della Ricerca umanistiche del Regno Unito e dalla Fondazione di Andrew W. Mellon, per catturare le immagini di alcuni di più importanti documenti storici del mondo. Recentemente questo sistema è stato utilizzato dal Museo del Louvre a Parigi.
La procedura di RTI prevede l’applicazione di metodi fotografici per caratterizzare la superficie. Tali informazioni sono tradotte in un’immagine composita digitale che descrive, per ogni pixel, la cromia e la morfologia superficiale del soggetto indagato.
Tra i documenti ci sono i manoscritti scritti nel cosiddetto sistema proto-elamitico, un sistema di scrittutra utilizzato dagli antichi Elamiti nell’Antica Persia. Il sistema è noto come il più antico sistema di scrittura indecifrato mai conosciuto.
Elam è il nome convenzionale con cui si fa riferimento ad una civiltà sviluppatasi dal III al I millennio a.C. nell’area corrispondente all’attuale Iran sud-occidentale, nelle regioni del Khuzistan e del Fars. Un suo centro di riferimento fu Susa.
Guardando le immagini estremamente ad alta qualità di questi documenti, i ricercatori dell’Università di Oxford sperano di poter decifrare questo sistema e gli altri, stando a quanto riferisce Science Daily.
Fonte: Irib Italia