Medio Oriente

Golfo Persico, Iran avverte regime israeliano

La Repubblica Islamica dell’Iran ha reagito all’annuncio del regime sionista di unirsi alla cosiddetta coalizione marittima degli Stati Uniti nel Golfo Persico, avvertendo che Washington e Tel Aviv saranno responsabili delle conseguenze di tale decisione.

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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Seyyed Abbas Mousavi, questa mattina ha definito la coalizione proposta dagli Stati Uniti una mossa che non fa che aumentare le tensioni nella regione, affermando che la presenza del regime israeliano in questa coalizione sarà considerata una chiara minaccia sia per la sicurezza che per la sovranità e integrità della Repubblica islamica e del Golfo Persico.

Il funzionario iraniano ha avvertito che se il regime sionista, la cui esistenza illegale in Medio Oriente ha già causato insicurezza e caos, si unisse a questa coalizione, l’Iran si riserva il diritto di difendersi e affrontare tale minaccia all’interno della sua dottrina difensiva. La responsabilità di tutte le conseguenze di una tale mossa pericolosa ricadrà sul regime degli Stati Uniti e sul regime sionista, ha sottolineato Mousavi.

Golfo Persico, Israele si unisce alla coalizione anti-Iran

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato martedì scorso che faranno parte della coalizione anti-iraniana guidata dagli Stati Uniti, con il pretesto di rafforzare la sicurezza marittima nello stretto di Hormuz.

Washington ha sviluppato un piano per creare una coalizione militare per scortare navi straniere che navigano attraverso lo Stretto di Hormuz nel strategico Golfo Persico. Tuttavia, i principali alleati di Washington, Germania e Giappone, hanno rifiutato di aderire e la Francia ha espresso riserve sull’iniziativa provocatoria degli Stati Uniti.

Il No della Germania

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha ribadito che la Germania non avrebbe aderito alla missione navale a guida statunitense nello Stretto di Hormuz, mentre ha affermato che il suo Paese sarebbe favorevole a una missione europea. 

Sul fronte inglese, il ministero della Difesa britannico ha dichiarato ieri che la Royal Navy lavorerà con la marina degli Stati Uniti per garantire la sicurezza della navigazione mercantile che passa attraverso lo stretto di Hormuz. Funzionari britannici hanno sottolineato che non vi è stato alcun cambiamento nella politica di Londra sull’Iran.

Solo due settimane fa, la Gran Bretagna chiedeva una missione navale a guida europea. Ora ha aderito a quella che definisce una “missione internazionale di sicurezza marittima” guidata dagli Stati Uniti. Nessun’altra nazione è ancora coinvolta.

di Giovanni Sorbello

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