Medio Oriente

Hezbollah ha sconfitto l’arroganza sionista

Sono trascorsi 16 anni dalla brutale aggressione israeliana che per lunghi 33 giorni devastò il Libano, causando la morte di 1300 civili libanesi e il ferimento di altri 4mila. Sono diverse le celebrazioni che si stanno svolgendo nel Paese dei cedri per ricordare la Divina Vittoria della Resistenza contro il regime sionista. Hezbollah è riuscito nella guerra del 2006 a sconfiggere l’arroganza israeliana, sottolineando l’importanza della formula esercito-popolo-resistenza che rovesciò la superiorità militare sionista.

Hezbollah

Nonostante una devastante crisi economica che ha messo in ginocchio il Libano e le sanzioni imposte ad Hezbollah, la Resistenza gode di un ampio sostegno popolare nel Paese.

Obiettivi israeliani della guerra di luglio

Tornando alla guerra di luglio, l’entità sionista annunciò gli obiettivi del lancio dell’aggressione contro il Libano come:

  • Rilascio dei due soldati israeliani rapiti dai combattenti di Hezbollah il 12 luglio 2006
  • Bloccare il lancio di missili da parte dei combattenti di Hezbollah nei territori occupati
  • Disarmo di Hezbollah

La guerra finì ad agosto e nessuno dei tre obiettivi venne raggiunto. I corpi dei due soldati israeliani rapiti furono restituiti l’anno successivo (luglio 2008) in un accordo di scambio indiretto mediato dalla Germania tra Hezbollah e l’entità sionista.

I combattenti di Hezbollah non cessarono di lanciare razzi. Le città israeliane restarono sotto il fuoco della Resistenza libanese per 33 giorni. Dal 2006, il movimento libanese è diventato considerevolmente più forte.

Gli obiettivi sono cambiati?

A sedici anni di distanza, si è stabilito un maggiore equilibrio di potere tra la Resistenza libanese ed entità sionista. L’ex capo di stato maggiore israeliano, Gadi Eisenkot, elenca in un articolo pubblicato dal Washington Institute l’8 luglio 2019, gli obiettivi “strategici” fissati dall’entità sionista all’inizio della guerra di luglio.

  • “Rafforzare la deterrenza israeliana nella regione”
  • “Arrestare il terrorismo dal territorio sovrano del Libano”
  • “Costringere il governo libanese ad assumersi la responsabilità per il sud”
  • “Pressioni su Hezbollah per restituire i soldati rapiti”
  • “Causare danni significativi a Hezbollah e alle sue capacità militari”
  • “Tenere la Siria e i territori palestinesi fuori dalla guerra”

Quando un esercito di occupazione, una volta chiamato esercito invincibile nella regione, usa il termine “deterrenza” mentre parla di un potere che lo combatte, allora questa occupazione mette in dubbio la sua esistenza e riconosce quindi che Hezbollah ha imposto la sua equazione di “deterrenza libanese”.

Hezbollah incubo israeliano

A parte l’articolo di Eisenkot, negli ultimi anni i funzionari israeliani hanno considerato Hezbollah come l’unica forza araba ad aver negato all’esercito israeliano un’unica vittoria decisiva negli ultimi tre decenni.

Con le minacce di Hezbollah di conquistare la Galilea, inondare l’entità sionista di missili di precisione e colpire i serbatoi di ammoniaca di Haifa o il reattore nucleare di Dimona, i vertici militari di Tel Aviv sono caduti nel caos e nel panico. Il popolo israeliano considera gli sforzi “difensivi” del proprio esercito – la barriera alla frontiera libanese-palestinese e il multimiliardario sistema di difesa antimissile – come misure inutili.

A 16 anni di distanza, l’esperienza e la forza acquisite da Hezbollah rappresenta una garanzia per una futura e definitiva vittoria sul regime sionista.

di Yahya Sorbello

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