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Cisgiordania, inizia il boicottaggio dei prodotti israeliani

Cisgiordania – Mentre Netanyahu arringa le masse negli Stati Uniti e cerca di mostrare la bontà dei suoi piani per quanto riguarda l’Iran e il nucleare, la resistenza palestinese ha deciso di iniziare una nuova fase della campagna ad  iniziativa popolare contro l’occupazione israeliana. Si è deciso di indebolire la potenza israeliana, minando le basi: la seconda fase prevede il boicottaggio e la confisca di prodotti delle maggiori marche israeliane.

Il leader della campagna, Abdullah Kmail, ha infatti affermato: “Siamo entrati nella seconda fase della campagna che prevede la confisca e la distruzione dei beni”. L’iniziativa degli attivisti palestinesi si sta sviluppando in tutta la Cisgiordania che, infatti, garantisce una fetta non piccola delle entrate israeliane. Anche solo le esportazioni di cibo hanno permesso di fatturare 700 milioni di dollari negli anni scorsi, e proprio i prodotti alimentari che simbolicamente sono il simbolo della dipendenza forzata nei confronti di israele, sono oggetto di questa campagna. SI procederà con la confisca e la distruzione dei prodotti alimentari delle sei maggiori aziende israeliane: Tnuva, Strauss, Elite, Osem, Prigat e Jafora.

Già lo scorso mese gli attivisti palestinesi del movimento Fatah avevano annunciato alcuni progetti di boicottaggio delle aziende israeliane in risposta al mancato versamento mensile di 120 milioni di dollari appartenenti ai palestinesi, dopo che l’Autorità Palestinese ha denunciato il governo d’Israele alla Corte Penale Internazionale (Cpi) per crimini di guerra. Uno dei moventi della campagna è costituito anche dall’ultimo feroce attacco alla Striscia di Gaza nel luglio scorso. E’ stata una delle offensive più violente a opera del governo israeliano che sembra esser seguita ad una serie di indirette negoziazioni con le autorità egiziane del Cairo. In ogni caso nel luglio del 2014 a Gaza si sono registrati 2200 morti, di cui 577 erano bambini, 11mila i feriti di cui quasi la metà erano donne, bambini e anziani.

Se dietro questi numeri enormi vi scopriamo persone, se ancora vi scopriamo innocenti, capiamo quanto la situazione sia drammatica e necessiti una fine. Per cui l’iniziativa di boicottaggio dei palestinesi dell Cisgiordania, unita ad altre iniziative mondiali con lo stesso intento, è una delle poche armi rimaste per metter fine a questo scempio.

La struttura di una qualsiasi nazione è l’economia, come diceva anche Marx. Per cui indebolire l’economia significa minare le fondamenta di un qualsiasi Stato che, ancor di più ai giorni nostri, si regge esclusivamente sul denaro e sulla ricchezza che se ne ricava.

di Carolina Ambrosio

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