Cultura

Il pensiero del Ribelle rivolto ad oggi

di Clelia De Stefano

L’Anarca di Jünger è un Ribelle che dà vita al pensiero dell’Obstinate Contra, che non si conforma alla dittatura, all’omologazione planetaria e al capitalismo globale.

“La libertà del singolo che passa al bosco”, vuol dire abbandonare il regno dell’inautenticità; è l’aspetto fondate del Ribelle, passare al mondo della clandestinità come il guerrigliero sostenuto dalla comunità. Il bosco e il ribelle si trovano ovunque; il bosco può trovarsi nella patria e il Ribelle si può nasconde dietro le vesti del professore che organizza e diffonde il sistema d’informazione tra la popolazione. Operare nella legalità vuol dire far fronte alle spie infiltrate nell’intero sistema e si corre il rischio di essere stroncati; agire apertamente non é saggio perché “L’elettore si trova davanti a un vero paradosso, perché a invitare a sceglierlo liberamente è un potere che, per parte sua, non ha alcuna intenzione di rispettare le regole del gioco”.

Dato che l’individualismo crea l’impossibilità di rovesciare il sistema, nel “Ritagliarsi uno spazio di azioni per piccole élite consapevoli delle necessità del tempo e non di queste soltanto”, il ribelle passa all’unione di piccoli gruppi che sappiano far valere la ribellione come principio e far valere la dissidenza come valore sociale e non individuale.                                                     Nel pensiero di Junger “Fra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in se stessi, c´é anche il rischio che un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e quel gregge si trasformi in branco ed è questo l’incubo dei potenti”.              

Questo è il vero pensiero del Ribelle rivolto ad oggi, saper creare un fronte di resistenza contro il tecno-capitalismo e il nuovo ordine mondiale. “Il ribelle è deciso a opporre resistenza, il suo intento è dare battaglia, sia pure disperata”, vale a dire è colui che ha un profondo nativo rapporto con la libertà che si esprime oggi nell’intenzione di contrapporsi all’automatismo del tecno-capitalismo e nel rifiuto di trarne la conseguenza etica che è il fatalismo. Il rifiuto di accettare il sistema come potere mistico e unica possibilità, attraverso questa relazione alchemica che ha con la libertà. Solo la libertà può vincere la paura e il Ribelle spera nell’insperato “La storia autentica può essere fatta soltanto da uomini liberi. La storia è l’impronta che l’uomo dà al destino. In questo senso possiamo dire che l’uomo libero agisce in nome di tutti: il suo sacrificio vale anche per gli altri”.

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