Medio Oriente

Abdullah Abdullah: “Iran partner strategico dell’Afghanistan”

Abdullah Abdullah, Chief Executive della Repubblica Islamica dell’Afghanistan, ha elogiato Teheran per la sua collaborazione con Kabul in diversi settori, descrivendo l’Iran come partner strategico del suo Paese. Abdullah ha formulato queste osservazioni durante un incontro con il nuovo ambasciatore iraniano in Afghanistan, Bahador Aminian.

L’ambasciatore iraniano, da parte sua, ha affermato che l’Afghanistan è un caro amico dell’Iran e ha aggiunto che l’Iran considera lo sviluppo e la sicurezza dell’Afghanistan come la propria sicurezza e sviluppo. “Le relazioni tra i due paesi si basano su valori comuni e legami storico-culturali”, ha affermato Bahador Aminian. Le due parti si sono inoltre scambiate opinioni sulle elezioni presidenziali in Afghanistan e sui passi per raggiungere la pace, nonché lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Iran e Afghanistan.

Il 14 dicembre scorso, Aminian ha presentato le sue credenziali al presidente afghano Ashraf Ghani. L’Iran ha sempre cercato di aiutare il governo afghano a stabilire la pace nel Paese. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif e il presidente afgano Ashraf Ghani, nel corso di una riunione a Kabul all’inizio di questo mese, hanno esaminato i colloqui di pace tra i gruppi afgani nel Paese dilaniato dalla guerra. Zarif e il presidente Ghani si sono incontrati a margine dell’ottava conferenza ministeriale del processo Heart-Asia-Istanbul. Durante l’incontro nella capitale afgana, entrambe le parti hanno discusso degli attuali sviluppi politici in Afghanistan.

Abdullah Abdullah: Afghanistan tra Usa e talebani

Una coalizione trilaterale formata da Russia, India e Cina è entrata nella mischia e ha iniziato a negoziare con i talebani per porre fine al conflitto in Afghanistan. Le recenti vittorie dei talebani contro l’esercito afgano e la minaccia di guadagni da parte della Russia e della Cina nella regione hanno spinto gli Stati Uniti a negoziare con i talebani e raggiungere un accordo di pace che avrebbe soddisfatto molte delle loro richieste, compreso il ritiro di tutte le forze statunitensi.

Il “Grande Gioco” è quindi entrato in una nuova fase di intenso scontro diplomatico tra l’Occidente in declino e un Oriente in ascesa. Aggiungendo a ciò l’intensificarsi della rivalità tra India e Pakistan sul vicino Kashmir e le alleanze di lunga data tra Cina e Pakistan, Russia e India, si può evidenziare come la situazione nell’Asia meridionale è piena di pericoli e opportunità.

L’America, in quanto erede del progetto imperialista britannico, è ancora intenta a mantenere la propria egemonia in tutte le regioni del mondo. Ma, mentre i rapporti di potere globali cambiano, deve trovare nuove tattiche e strategie per farlo. Ciò ha portato a un periodo di instabilità e caos nella politica estera degli Stati Uniti mentre cerca di venire a patti con una nuova realtà, il suo declino generale e la continua crescita della Cina come potenza globale. Gli Usa, tuttavia, data la natura del loro sistema imperialista, non possono districarsi dai pantani in cui si trovano invischiati. Nonostante tutta la retorica di “libertà e democrazia” gli Stati Uniti lasciano dietro di sé solo morte e distruzione. Solo quando gli Stati Uniti e la Nato saranno emarginati, il mondo avrà l’opportunità di creare un futuro migliore per tutta l’umanità.

di Giovanni Sorbello

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