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Onu: il 4% della popolazione di Gaza “morto, disperso, ferito”

Mentre il regime sionista continua a bombardare la Striscia di Gaza, l’Onu avverte che il territorio palestinese assediato è stato reso “inabitabile”.

I combattimenti, iniziati il ​​7 ottobre, hanno fatto lievitare la tensione in tutta la regione e non mostrano segni di attenuazione. I palestinesi nella Striscia di Gaza hanno sopportato il peso della violenza in un contesto di diffusi sfollamenti, distruzione e una crisi umanitaria senza precedenti.

Onu: “Gaza è diventata inabitabile”

Con parti del territorio già ridotte in macerie, il capo umanitario dell’Onu, Martin Griffiths, ha dichiarato venerdì: “Gaza è semplicemente diventata inabitabile. Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione. Decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise o ferite. Le aree in cui ai civili era stato detto di trasferirsi per la loro sicurezza sono state bombardate”.

Più di 26mila persone sono morte dal 7 ottobre, quando il regime israeliano ha lanciato la guerra in risposta a un’operazione della Resistenza palestinese. L’ufficio stampa governativo di Gaza ha affermato che il regime israeliano ha sganciato più di 65mila tonnellate di missili e bombe su Gaza durante la guerra. Il peso degli esplosivi è superiore a quello di tre bombe nucleari come quelle sganciate dagli Stati Uniti sulla città giapponese di Hiroshima nel 1945. L’ufficio ha osservato che due terzi delle bombe e dei missili utilizzati nell’assalto sono proiettili non guidati e imprecisi, comunemente noti come bombe stupide.

Israele ha distrutto il 70% delle infrastrutture civili della Striscia di Gaza

L’Euro-Med Human Rights Monitor con sede a Ginevra ha riferito che più di 90mila persone a Gaza, pari a circa il 4% della sua popolazione, sono morte, ferite o disperse. L’osservatore per i diritti ha affermato che i continui attacchi aerei, terrestri e marittimi di Israele hanno distrutto circa il 70% delle infrastrutture civili della Striscia di Gaza. “Israele sta spingendo centinaia di migliaia di civili verso lo sfollamento forzato di massa”, si legge in un comunicato.

Centinaia di corpi che non possono essere recuperati e rimangono sulle strade, secondo Euro-Med, in particolare nelle aree dove l’esercito israeliano ha condotto incursioni di terra. Il gruppo ha aggiunto che gli attacchi di Israele sono un “apparente tentativo” di espandere il proprio territorio per includere l’intera Striscia di Gaza, sradicando la stragrande maggioranza della popolazione in violazione del diritto internazionale, il che, ha osservato, “equivale a crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio”.
Riferendosi alle notizie secondo cui Israele starebbe vietando l’ingresso di forniture umanitarie nella Striscia con maggiore frequenza, Euro-Med ha confermato che Israele sta usando “la fame come arma”.

di Redazione

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