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L’Armata carismatica marcia in testa ai cristiani

di Cristina Amoroso

All’insegna dello Spirito Santo avanza l’armata carismatica, un’immensa fiumana, uno dei più fenomenali boom religiosi del secolo scorso, sempre più in espansione: zero nel 1900, oggi più di 600 milioni. Dei quasi 2 miliardi di cristiani di tutti i tipi, ormai uno su tre sono dei loro.

Chi sono questi carismatici? Cristiani che ritengono possibili e sperimentabili per i cristiani di oggi le manifestazioni dello Spirito Santo viste nei primi tempi della Chiesa (il guarire, il profetare, il parlare in varie lingue), quando gli Apostoli nel giorno della Pentecoste furono invasi di Spirito Santo, sceso su di loro in lingue di fuoco, con i suoi carismi. Per questo si chiamano Pentecostali.

Capace di fare proseliti clandestini fino in Cina e di penetrare tutte le denominazioni cristiane: cattoliche, protestanti ortodosse, il Pentecostalismo è democratico, più di quanto lo siano le Chiese tradizionali col clero saldamente al comando. Fa posto a bianchi, neri e meticci alla pari. Dà a tutti il diritto di parlare, profetare e benedire, esalta i carismi soprannaturali ma anche i naturali talenti, attraendo i ceti sociali in ascesa. Più che a libri e scritture, si affida all’oralità, anche a quella moderna di radio e tv. E questo ne ha fatto la sua fortuna.

 Tutto ebbe inizio da eventi minimi, ai margini delle Chiese metodiste e battiste degli Stati Uniti. Improvvisi battesimi dello Spirito, prorompere spontaneo di lingue sconosciute, profezie, guarigioni. Prima a Topeka, nel Kansas, nel 1901, poi ad Azusa Street, a Los Angeles, nel 1906, poi nel Galles. Pochi anni dopo, questa prima rete di comunità pentecostali di radice protestante battista si diede in tutto il mondo il nome di Assemblee di Dio. Sono tuttora presenti in Italia, specie in Sicilia e nel Sud, e da sole contano più fedeli di tutte le altre comunità protestanti italiane sommate: circa 120 mila. Beneficiano dell’8 per mille del gettito Irpef annuale, per la quota indicata dal contribuente.  Ma la Chiesa cattolica non viene contaminata da questa prima fase di esplosione del fenomeno.

Neppure la seconda ondata, dopo l’ultima guerra mondiale, con i grandi  predicatori e guaritori multimediali americani, con le crociate di oratori, con il finanziamento di campagne missionarie dei predicatori pentecostali, soprattutto tra i fedeli delle Chiese ancora immuni da conversioni, riuscì a fare breccia nella Chiesa Romana.

Comunque è sempre negli Stati Uniti che il Pentecostalismo diventa anche fenomeno cattolico. Nasce dalla frequentazione di riunioni carismatiche protestanti da parte di studenti e insegnanti di due università cattoliche: la Duquesne a Pittsburgh in Pennsylvania e la Notre Dame a South Bend nell’Indiana. I primi battesimi nello Spirito con i relativi carismi, il parlare in lingue e le guarigioni, avvengono all’inizio del 1967.

Anche se qualcuno dei pentecostali protestanti, come David Wilkerson, all’origine delle prime conversioni, tenta di strappare i neofiti cattolici all’obbedienza alla Chiesa romana, non ha successo. Il pentecostalismo cattolico resta obbediente a madre Chiesa.

Sono gli anni del Concilio Vaticano II, della nuova Pentecoste di Papa Giovanni XXIII, della Chiesa di Paolo VI e di Giovanni Paolo II a fare esplodere il fenomeno pentecostale all’interno della comunità cattolica, quando i Pentecostali diventano cattolici a tutti gli effetti, nonostante accuse e testimonianze relative alle storture, agli abusi e ai lati oscuri di queste organizzazioni ecclesiali ospitate in molte parrocchie: i pentecostali cattolici oggi  sono presenti in 240 paesi e sono 60 milioni almeno, ma c’è chi calcola che passino gli 80.

In Italia, i più si sono federati in un network che si chiama Rinnovamento nello Spirito, con tanto di riconoscimento ufficiale dei vescovi. Sono 250 mila, in 1.700 gruppi e comunità. Una delle più ferventi fa capo a padre Mario Frittitta, il carmelitano di Palermo, parroco della Kalsa, finito in manette anni fa per aver detto messa nel covo del boss mafioso Pietro Aglieri. Ma poi ci sono i gruppi carismatici indipendenti. Il celebre vescovo guaritore Emmanuel Milingo è stato anche lui parte della galassia.

Dal 2007 Salvatore Martinez di Enna ha assunto la presidenza del Rinnovamento nello Spirito  riconfermato alla guida del Movimento per il quadriennio 2011-2014.

Dotato di grande spiritualità e di ancora più grande capacità  manageriale, grazie a rapporti proficui con potenti rappresentanti ecclesiastici  promuove centri di spiritualità ed evangelizzazione in Italia (Loreto) e fuori Italia. E’ nominato presidente di diverse fondazioni, enti morali per la dignità umana (Fondazione Mons. Francesco Di Vincenzo di Enna, Polo di eccellenza della solidarietà e della promozione umana “Mario e Luigi Sturzo”, Fondazione “Casa Museo Sturzo” a Caltagirone, Fondazione Sviluppo Oasi Città Aperta di Troina, presente anche in Cina, in Brasile, in Camerun). Nominato Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici, Consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia,Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ecc…

Incarichi e nomine continuano a piovere  sulla testa del giovane carismatico Martinez finché diventa parte attiva nell’ultima fondazione vaticana. Il 16 aprile di quest’anno la Chiesa cattolica di Roma annuncia la nascita  della  Fondazione vaticana “Centro internazionale famiglia di Nazareth”, fortemente voluta dal beato Giovanni Paolo II.  Un Centro di spiritualità’ familiare, di formazione alla vita genitoriale e familiare, di pastorale per gli operatori, di preparazione alla nuova evangelizzazione, attività fondate sulla soggettività ecclesiale e sociale della famiglia. Un Centro, dal costo totale di 12 milioni di euro che sorgerà a Nazareth, “’Osservatorio permanente di studio sulla pastorale familiare nel mondo” e in special modo in Terra Santa e nel Medio Oriente.

Ormai anche la Chiesa di Roma ha la sua armata di carismatici.

A chi interessa se alcuni parlano di una crescita del Rinnovamento nello Spirito in un clima segnato da fanatismo e da un’esasperazione emotiva non di rado ridicola?

A chi importa se qualcuno dice che il movimento cresce grazie al controllo della comunicazione, alla manipolazione mistica, congiunta ad un inconcepibile utilizzo di una ritualità di stampo protestante, che attribuisce ai laici facoltà sacrali?

Chi presta attenzione a qualche  invasato “complottista” che vede l’opera dei carismatici cristiani il “cavallo di Troia” per scardinare le chiese e spianare la strada al nuovo ordine mondiale?

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