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Siria: il perchè dell’ipocrita presenza delle Special Forces occidentali

di Redazione

A mano a mano che i sedicenti “ribelli” e l’Isis si sfaldano sotto le offensive dell’Esercito siriano e dei suoi alleati, americani ed europei fanno a gara ad inviare truppe per assicurarsi un’area d’influenza da buttare sul tavolo quando la guerra sarà finita, sotto la scusa di combattere i Daesh ormai in ritirata.

In questo gioco sono i curdi a fornire il pretesto, e perché la finzione sia completa per l’ipocrisia delle Cancellerie occidentali, è stato formato l’Fds (Forze Siriane Democratiche), una sedicente coalizione dove una manciata raccogliticcia di sigle vuote copre l’ala siriana del Pkk, per non suscitare le ire eccessive della Turchia.

I territori occupati dai curdi (perché di questo si tratta), grazie ai massicci aiuti che ricevono da ogni parte adesso che sono giudicati fondamentali per i giochi del’Occidente, sono una sorta di area franca dove le Special Forces di sempre nuovi Paesi stanno arrivando per conquistarsi il merito della prossima sconfitta dell’Isis.

Gli Usa sono stati i primi, per rientrare in gioco dopo che Russia ed Iran li hanno reso ininfluenti in quel teatro; accanto a loro ci sono da tempo i francesi ed ora anche i tedeschi (secondo l’Ondus, il cosiddetto osservatorio per i diritti umani, sarebbero 50 i militari di Berlino impiegati).

La stessa agenzia siriana Sana ha denunciato la presenza di truppe speciali francesi e tedesche nella zona di Ayn Aran e Manbij, senza alcun coordinamento con Damasco, ed il Ministero degli Esteri ha sottolineato la violazione della sovranità nazionale da parte di Stati che hanno sovvenzionato il terrorismo, foraggiando le formazioni di sedicenti “ribelli”.

Ma anche a sud, a cavallo del confine giordano, è in atto un tentativo analogo a quello svolto in grande stile dai curdi nel nord: fantomatiche milizie dette “Nuovo Esercito di Siria” cercano di creare un’area franca a beneficio di Occidentali e Paesi del Golfo. Ma malgrado l’Isis sia ormai quasi ovunque in rotta, quei “guerrieri” hanno combinato ben poco, così è toccato a militari giordani e Special Forces inglesi darsi da fare, con l’intervento immancabile degli americani e, secondo fonti di Amman, addirittura di soldati norvegesi (!).

Ancora una volta un Occidente ipocrita usa l’eterno alibi dell’Isis, utile creatura, per tentare di ricavare un’area di influenza per i propri interessi; ancora una volta l’Isis si dimostra l’insostituibile alibi delle sue manovre; ancora una volta concetti come sovranità nazionale o diritto internazionale vengono usati solo a sua discrezione.

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