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Sanzioni alla Russia danneggiano lotta al terrorismo

Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni del presidente Vladimir Putin sulle sanzioni contro la Russia. Le sanzioni, ha dichiarato il premier russo, creano una spaccatura che sta interessando la cooperazione che si sta muovendo per combattere il terrorismo. Quello che è stato detto da Putin fa il paio con quanto dichiarato dal ministro del Esteri russo, ossia, che le sanzioni decise dagli Stati Uniti non resteranno senza risposta.

PutinVladimir Putin ha affermato che le tutte le restrizioni che sono state effettuate nei settori cardini, dall’economia ai settori politici, sono mirati ad impedire l’unirsi delle forze per la lotta contro il terrorismo. Il presidente russo spera che gli ultimi avvenimenti, leggasi l’attentato a Berlino, possano dare una svolta alla situazione, in modo tale da poter lavorare a stretto contatto con un partner importante come la Germania. Purtroppo è chiaro che la situazione non è nelle mani di Putin e non è lui a poter gestire le scelte eventuali e future.

Le operazioni tra Russia e Nato, operazioni anti terrorismo e anti droga, sono state sospese subito dopo i fatti della Crimea del 2014. Di questo ne hanno risentito le operazioni che miravano alla costruzione di una coalizione anti Isis in Siria.

I rapporti con gli Usa hanno subito una nuova battuta d’arresto in questa settimana. Infatti, Washington, ha annunciato una serie di nuove sanzioni contro le compagnie collegate allo Stato e due navi che stazioneranno dinnanzi alla Crimea. Queste sanzioni contro la Russia mirano a mantenere la pressione in modo costante e l’instabilità in Ucraina.

Sono stati fatti dei calcoli che prevedono quando e se saranno tolte le restrizioni, una crescita dell’economia russa equivalente allo 02 punti percentuali del Pil nel prossimo anno e dello 0,5 punti percentuali del Pil nel 2018. Ricordiamo che la Russia di Vladimir Putin si è vista affibbiare le sanzioni nella primavera del 2014, a causa della “Crisi Ucraina”. La Russia, dal suo canto, ha iniziato ad adottare misure di risposta con un embargo alimentare, limitando le importazioni di merci che provengono dalle nazioni che hanno appoggiato le sanzioni.

Il presidente russo ripone una qualche speranza sul nuovo inquilino della Casa Bianca che prenderà possesso delle chiavi di Pennsylvania Avenue il 20 Gennaio del 2017. Da lì, forse, si potrà aprire uno spiraglio per la possibile cessazione delle sanzioni.

di Sebastiano Lo Monaco

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