Primo Piano

Intervento dell’Ambasciatore della Repubblica del Kazakhstan Andrian Yelemessov

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

Nel corso delle ultime settimane i media italiani hanno riportato quasi tutti in prima pagina notizie sul «Giallo Kazako». L’uomo al centro di questa storia è Mukhtar Ablyazov. I giornali italiani hanno dato ampia copertura alle sue dichiarazioni. Eppure, il pubblico italiano sa ben poco su vita, affari ed opinioni politiche di Ablyazov. Tanto meno si conoscono i crimini per i quali è ricercato dalle autorità di ben cinque Paesi.

In quanto Ambasciatore del Kazakhstan in Italia, ritengo sia mio dovere fornire queste informazioni, dato che il Sig.re Ablyazov, un cittadino kazako, ha scatenato una crisi interna del governo italiano, un Paese con il quale il Kazakhstan ha un duraturo rapporto di partnership ed amicizia di importanza strategica, sia in termini di collaborazione politica sia economica.

Il Sig.re Ablyazov si è autodefinito «dissidente» e «leader dell’opposizione in Kazakhstan». Non è né uno né l’altro. Tutt’altro, si tratta di un criminale già condannato e di un fuggiasco dalla giustizia in cinque Paesi diversi. Vale la pena sottoporre quanto da lui vantato ad un vaglio oggettivo e spassionato.

Mukhtar Ablyazov si è autoproclamato «leader dell’opposizione». Per essere leader di qualsiasi cosa ed in particolar modo di un movimento politico o di opposizione, uno ha bisogno di un seguito. Ablyazov non ha nessun seguito, se non pochi individui direttamente al suo libro paga.

In Kazakhstan esiste una legittima e molto attiva opposizione e vari partiti dell’opposizione hanno vinto seggi in Parlamento durante le ultime elezioni nazionali. Nessuno di questi partiti riconosce in Ablyazov il proprio leader. Inoltre, in Kazakhstan sono attivi varie centinaia di media indipendenti dei quali solo un paio appoggiano Ablyazov e questo per il semplice motivo che sono direttamente al suo soldo. Questo non è certo il risultato della sua «leadership» politica. In altre parole, il Sig.re Ablyazov dispone di un paio di media sul suo libro paga. Questo non lo rende certo un leader politico.

In poche parole, a parte comprare limitata influenza politica in Kazakhstan e fare danni con una ben finanziata campagna di Relazioni Pubbliche all’estero, c’è ben poco che possa qualificare Ablyazov «leader dell’opposizione» in Kazakhstan. Tanto meno si tratta di un «dissidente». Ablyazov ha beneficiato per la maggior parte della sua vita del sistema politico e ne ha fatto parte, è stato pure ministro, fino a quando non è stato colto con le mani nel sacco mentre rubava dal suo Paese. E’ stato proprio a quel punto che si è autoproclamato «leader dell’opposizione al governo in Kazakhstan». Dunque non si tratta proprio di un percorso da genuino leader di opposizione.

Ablyazov ha poi proseguito con le sue attività criminali anche dopo aver lasciato il Kazakhstan. Per riassumere, Ablyazov è in fuga dalle autorità del suo Paese dal 2009, quando la Bta Bank, la banca della quale era presidente, è stata trovata con un «buco» di 15 miliardi di dollari americani, soldi che si ritiene Ablyazov si sia intascato personalmente danneggiando migliaia di piccoli risparmiatori.

Quindi, in Kazakhstan, Ablyazov deve rispondere per le accuse di attività criminali relative alla frode a appropriazione indebita dei fondi della Bta Bank, associazione in organizzazione criminale e riciclaggio di denaro, accuse per le quali è stato emesso un mandato di arresto internazionale il 6 marzo 2009.

Allo stesso tempo, le autorità russe ed ucraine hanno a loro volta spiccato mandati di cattura separati per crimini associati.

Inoltre, le autorità del vicino Kirghizistan hanno avviato procedure penali contro ufficiali dell’immigrazione che hanno rilasciato ad Ablyazov e ad altri passaporti Kirghizi illegali in cambio di mazzette.

Infine, la Bta Bank ha avviato una causa civile contro Ablyazov nel Regno Unito, dove questi si era trasferito. La Bta Bank ha recentemente vinto varie sentenze dell’Alta Corte di Londra per recuperare i primi quattro miliardi di dollari americani che Ablyazov si era indebitamente appropriato.

Ablyazov è fuggito dal Regno Unito non appena un giudice dell’Alta Corte di Londra lo ha condannato a ventidue mesi di carcere per aver cercato di nascondere alle autorità inglesi i fondi rubati e per ostacolo alle indagini. Quest’ultima sentenza è stata confermata in appello dalla Corte Suprema del Regno Unito.

In breve, il Sig.re Ablyazov è un fuggiasco dalla giustizia in cinque Paesi diversi per crimini che spaziano dalla appropriazione indebita di quindici miliardi di dollari americani in Kazakhstan, all’occultamento di fondi alle autorità del Regno Unito.

Si tratta dunque di un criminale in fuga dalla giustizia e sarebbe opportuno tenere questo a mente quando si riportano le sue dichiarazioni o interviste, in particolar modo quando, come ha fatto con una sua recente intervista, Mukhtar Ablyazov si arroga il diritto di chiedere chiarimenti direttamente al presidente del Consiglio dei ministri italiano.

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