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La crisi dei migranti e il silenzio dell’Europa

Dal secondo dopoguerra il fenomeno dei migranti è una delle crisi di maggior rilievo ed è sempre in costante aumento. Questo è un fenomeno molto difficile da quantificare, censire le persone che lasciano un Paese è molto più complesso rispetto a quelle che vi entrano. In questi ultimi anni, in particolare dall’inizio dei vari conflitti scatenati dall’Occidente in Medio Oriente, molte persone hanno deciso di abbandonare la propria terra, stremati dalla fame e dalla guerra, nonostante i vari rischi che ciò comporta.

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) sostiene che solo nel 2015 più di un milione di rifugiati, ha abbandonato la propria terra per raggiungere la Turchia, per poi partire su un barcone diretto sull’isola Lesbo, in Grecia. Il 49% proviene dalla Siria, il numero di migranti siriani è sempre in costante aumento, il 21% dall’Afghanistan, 8% dall’Iraq e così via.
Un altro numero impressionante di migranti è anche quello dei libici o di altre nazionalità africane, giunte in Italia sempre via mare, sostiene l’agenzia che sono circa 152,700. Demograficamente il 58% dei migranti sono uomini, 17% le donne e 25% i bambini.

Solo nel 2015 gli arrivi via mare hanno raggiunto un numero esorbitante, circa 1.004.261, ma anche il numero dei decessi e dei dispersi sono alquanto preoccupanti 3.735 e questo numero, purtroppo è in costante crescita; le persone nonostante le temperature invernali decidono ugualmente di partire, mettendo a rischio la propria vita.

Questo influsso ha causato in Europa e nel mondo molte controversie, molti Stati soprattutto nei Balcani hanno adottato rigidi controlli alle frontiere, Paesi come l’Ungheria sono stati criticati aspramente per alcuni episodi non inclini al rispetto dei diritti umani e anche gli Stati Uniti non si sono mostrati ospitali, infatti è stata approvata una legge dove si esclude la possibilità ad ogni migrante di entrare nel territorio Statunitense. La Germania e i Balcani hanno registrato il maggior numero di migranti e rifugiati, circa un milione. Secondo alcune testate tedesche come Die Welt la Germania, nel 2016 spenderà per l’accoglienza circa 16,5 miliardi di euro.

Dopo gli ultimi attentati, vari Stati in Europa si criticano a vicenda, soprattutto la Grecia e l’Italia per non aver effettuato un controllo adeguato alle frontiere; anche se molti hanno aperto le porte ai migranti non hanno i mezzi necessari per sostenere questo fenomeno in continua espansione.
Ciò potrebbe indurre a pensare che alcuni Stati dell’Ue stanno adottando questa strategia per incrementare il loro consenso a discapito dei migranti.

di Carla Cacciavillani

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